Ultime notizie Caldo recordChiara PoggiDonald TrumpGazaJannik SinnerUcraina
ESTERIBenjamin NetanyahuBombardamentiCessate il fuocoDonald TrumpGazaHamasIsraeleMedio OrienteNegoziati di pacePalestina

Nuovi raid israeliani su Gaza, decine di morti. Hamas denuncia: «Perso il controllo sull’80% del territorio». Netanyahu oggi da Trump

07 Luglio 2025 - 11:29 Alba Romano
gaza morti raid
gaza morti raid
Mentre Trump continua a esortare Netanyahu perché si giunga a una tregua, i risultati del primo round di negoziati indiretti tra Hamas e Israele a Doha, sono stati sostanzialmente nulli

Altre 14 vittime, dall’alba di lunedì 7 luglio. È successo nella Striscia di Gaza, dove continuano i bombardamenti israeliani in diverse zone del territorio. Mentre Hamas fa sapere di aver perso il controllo sull’80% del territorio, vari punti della Striscia sono stati colpiti dai droni dell’esercito di Tel Aviv. Sempre nella giornata di oggi è previsto un incontro tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente dello israeliano Benjamin Netanyahu.

I raid israeliani su Gaza

Sarebbero 14 i palestinesi uccisi dagli ultimi bombardamenti israeliani che hanno colpito diverse zona della Striscia a partire dall’alba di oggi, lunedì 7 luglio. A segnalarlo sono alcune fonti mediche degli ospedali di Gaza, come riporta l’agenzia d’informazione palestinese Wafa. Mentre Donald Trump continua a esortare il presidente israeliano Benjamin Netanyahu perché si giunga a una tregua, i risultati del primo round di negoziati indiretti tra Hamas e Israele a Doha, conclusi nella serata di domenica 6 luglio, sono stati sostanzialmente nulli. Eppure, era stato lo stesso Trump a riferire ai giornalisti, sempre nella giornata di ieri, che un cessate il fuoco potrebbe essere raggiunto entro la prossima settimana.

Hamas perde gradualmente il controllo della Striscia

Nella giornata di ieri, domenica 6 luglio, un alto ufficiale delle forze di sicurezza di Hamas ha dichiarato alla Bbc che il gruppo armato palestinese ha perso circa l’80% del controllo sulla Striscia di Gaza e che i clan armati starebbero colmando il vuoto. L’ufficiale ha dipinto un quadro della disintegrazione interna di Hamas e del collasso quasi totale della sicurezza a Gaza, che il gruppo governava prima del conflitto. «Non è rimasto quasi nulla della struttura di sicurezza. La maggior parte dei leader, circa il 95%, è ormai morta. – ha detto – Quindi, cosa impedisce a Israele di continuare questa guerra?». Secondo l’ufficiale, Hamas avrebbe tentato di riorganizzarsi durante il cessate il fuoco di 57 giorni con Israele all’inizio di quest’anno, ma da quando Israele ha posto fine alla tregua a marzo, ha preso di mira le restanti strutture di comando di Hamas, lasciando il gruppo nel caos. «Per quanto riguarda la sicurezza, voglio essere chiaro: è completamente crollata. Completamente distrutta. Non c’è più alcun controllo da nessuna parte», ha detto. 

La testimonianza di un riservista israeliano

Risale sempre alle ultime ore, la testimonianza rilasciata a Sky News di un riservista della 252ª Divisione delle Forze di Difesa Israeliane. Il soldato, che ha prestato servizio per tre volte a Gaza ha dichiarato che alla sua unità veniva spesso ordinato di sparare a chiunque entrasse nelle aree definite dai soldati come “no-go zone”, indipendentemente dal fatto che rappresentasse una minaccia o meno. Questa pratica, a suo dire, lasciava diversi civili morti sul posto. «Abbiamo un territorio in cui ci troviamo, e gli ordini sono: chiunque entri deve morire – ha spiegato – Se sono dentro, sono pericolosi, bisogna ucciderli. Non importa chi siano». Parlando in forma anonima, il soldato ha raccontato che «le truppe uccidevano i civili in modo arbitrario», aggiungendo che i criteri per aprire il fuoco sui civili variano a seconda del comandante.

L’appello di Meloni a Netanyahu

Già nella giornata di sabato, dopo che gli ultimi raid su Gaza avevano causato 19 vittime, anche Giorgia Meloni aveva intensificato il dialogo con gli altri leader internazionali per arrivare al più presto a una tregua. In tutti i colloqui, come ha fatto sapere Palazzo Chigi, Meloni ha richiamato l’urgenza di giungere a un cessate il fuoco a Gaza che permetta il rilascio degli ostaggi ancora in vita e l’accesso pieno e senza ostacoli della popolazione civile all’assistenza umanitaria. Un appello che, per ora, è rimasto inascoltato.

leggi anche