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Milano prima in Europa per decessi legati al caldo: «Il 65% delle morti si deve al cambiamento climatico» – Lo studio

09 Luglio 2025 - 05:58 Gianluca Brambilla
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Secondo uno studio dell'Imperial College di Londra, il riscaldamento globale ha triplicato le vittime registrate durante l'ultima ondata di calore: solo nel capoluogo lombardo sarebbero 499 in appena dieci giorni

In appena dieci giorni, dal 23 giugno al 2 luglio, l’ondata di calore che si è abbattuta sull’Europa ha causato 2.300 decessi, di cui 1.500 – ossia il 65% – che sono il risultato diretto dei cambiamenti climatici. Lo afferma uno studio condotto da un gruppo di scienziati dell’Imperial College di Londra e della London School of Hygiene & Tropical Medicine, che ha analizzato i dati relativi a dodici città europee colpite dalla recente ondata di calore. Il report dei due atenei inglesi rientra nella cosiddetta «scienza di attribuzione», ossia quella branca della climatologia che studia se e quanto un evento estremo è stato reso più probabile o intenso dai cambiamenti climatici.

Le morti in eccesso dovute al cambiamento climatico

Secondo le stime degli scienziati, la crisi climatica si può considerare responsabile di circa 1.500 decessi durante l’ultima ondata di calore che ha interessato l’Europa, il che significa che l’aumento delle temperature terrestri ha triplicato il bilancio delle vittime, superando (e di molto) altri recenti disastri come le alluvioni di Valencia del 2024 (224 morti) e le inondazioni nel Nord Europa del 2021 (243 morti).. La città dove sono stati registrati più morti in eccesso per via del cambiamento climatico è Milano con 317 decessi, che salgono a 499 se si considerano anche quelli legati semplicemente al caldo. Seguono Barcellona (286 morti per il clima, 340 totali), Parigi (235 per il clima, 373 totali), Londra (171 per il clima, 263 totali), Roma (164 per il clima, 282 totali), Madrid (108, 118 totali), Atene (96 per il clima, 175 totali), Budapest (47 per il clima, 71 totali), Zagabria (31 per il clima, 56 totali), Francoforte (21 per il clima, 31 totali), Lisbona (21 per il clima, 92 totali), Sassari (6 per il clima, 8 totali).

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Fonte dati: Imperial College di Londra e London School of Hygiene & Tropical Medicine

Come si calcolano le morti per il caldo

Le ondate di calore vengono considerate «killer silenziosi», perché la maggior parte dei decessi legati al caldo non viene segnalata e molti governi non pubblicano stime ufficiali sul fenomeno. Il calcolo dei decessi dovuti al caldo si basa sull’analisi della mortalità in eccesso, ossia sulla differenza fra i i decessi osservati e quelli attesi in condizioni normali. In questo modo si riesce a stimare l’impatto del caldo sulla mortalità, tenendo conto anche dei fattori ambientali come umidità e temperatura. Nella torrida estate del 2003, a oggi considerata una delle più calde di sempre in Italia, si stima che le temperature record provocarono circa 4mila morti premature. La categoria più colpita è senz’altro quella degli over 65, che ha rappresentato l’88% dei decessi totali. Questo avviene perché solitamente tra gli anziani c’è un alto tasso di condizioni di salute pre-esistenti – come malattie cardiache, diabete e problemi respiratori – che fanno aumentare il rischio di morte prematura durante le ondate di calore.

Città a prova di ondate di calore

L’analisi dell’Imperial College di Londra si concentra su dodici città ed esplora dunque solo una piccola percentuale del vero numero di morti legato alla recente ondata di calore, che secondo gli scienziati potrebbe raggiungere le decine di migliaia. «Le ondate di calore non lasciano una scia di distruzione come gli incendi o le tempeste. Il loro impatto è per lo più invisibile, ma silenziosamente devastante: una variazione di soli 2 o 3°C può fare la differenza tra la vita e la morte per migliaia di persone», spiega Ben Clarke, scienziato dell’ateneo inglese. Di fronte a temperature sempre più elevate, le città europee stanno sviluppando strategia per proteggersi dalle temperature in aumento. Le soluzioni vanno dall’espansione degli spazi verdi, fondamentali per evitare l’effetto «isola di calore», ai cosiddetti «rifugi climatici», sperimentati per esempio a Firenze.

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ANSA/Ciro Fusco | Operai al lavoro per sostituire l’illuminazione stradale durante l’ondata di calore a Napoli, 4 luglio 2025

Foto copertina: ANSA/Matteo Corner | Turisti e caldo estremo in piazza Duomo a Milano, 3 Luglio 2025

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