Trump minacciò Putin di bombardare Mosca. L’audio del 2024 diffuso dalla Cnn: «Gli dissi che non avrei avuto altra scelta»


Nel 2024, durante un incontro privato con i donatori, Donald Trump raccontò di aver cercato di dissuadere il presidente russo Vladimir Putin dall’attaccare l’Ucraina minacciando di bombardare Mosca a tappeto per rappresaglia. Lo rivela la Cnn, che è entrata in possesso di una registrazione audio. «Se vai in Ucraina, bombarderò Mosca a tappeto. Ti dico che non ho altra scelta», avrebbe detto il presidente americano – all’epoca ancora in campagna elettorale – a Putin. «Lui mi rispose di non credermi», aggiunse Trump, sempre secondo quanto riporta la Cnn. Un avvertimento simile sarebbe stato recapitato anche al presidente cinese Xi Jinping in merito a una possibile invasione di Taiwan, dicendogli che gli Stati Uniti «avrebbero risposto bombardando Pechino».
La risposta del Cremlino
Le dichiarazioni sarebbero state pronunciate mentre Trump faceva campagna elettorale per le elezioni di novembre, in cui poi ebbe la meglio Kamala Harris, e ottenere un secondo mandato presidenziale. Le registrazioni audio sarebbero state prese durante le raccolte fondi del 2024 a New York e in Florida, successivamente ottenute da Josh Dawsey, Tyler Pager e Isaac Arnsdorf, che hanno descritto in dettaglio alcuni degli scambi nel loro nuovo libro, intitolato 2024. Allo scoop della Cnn ha risposto Dmitry Peskov, portavoce di Putin, che si è detto «tranquillo». Trump, ha precisato poi il portavoce, è conosciuto per il suo «stile rude». E non è chiaro, secondo il Cremlino, se la notizia diffusa dalla Cnn «è una fake news oppure no».
Putin che «dice str**zate»
Nel frattempo, Trump comincia a fare sul serio con Putin e si prepara a inviare un nuovo sistema di difesa Patriot all’Ucraina. Dopo aver accusato il presidente russo di dire «stronzate», il tycoon torna ad avvicinarsi a Volodymyr Zelensky. Mentre il Pentagono si prende la colpa di aver fermato l’invio qualche giorno fa. E dopo un attacco alla spiaggia cittadina del Kursk Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, risponde: «Fate sapere ai fornitori di armi del regime di Kiev cosa stanno per fare: uccidere i bambini».
I patriot
A parlare dell’invio di un ulteriore sistema di difesa Patriot all’Ucraina è il Wall Street Journal, che cita alcune fonti, secondo le quali l’amministrazione sta valutando anche se altri paesi possano fornire Patriot a Kiev. I Patriot sono missili terra-aria che sono impiegati dall’inizio degli Anni Novanta per contrastare gli Scud di fabbricazione russa. Il sistema è in grado di colpire aerei, missili da crociera e balistici a corto raggio. Sono prodotti dalla Raytheon Technologies.
Oggi vengono forniti in batterie che includono un centro di comando, un generatore di energia elettrica, un sensore radar e otto lanciatori. Che sparano con una gittata tra i 40 e i 160 chilometri. Si utilizzano per difendere città o infrastrutture. Secondo le stime il prezzo di una singola munizione si aggira intorno 4 milioni di dollari, mentre le batterie con i lanciatori di missili costano 10 milioni di dollari. La gestione di una singola batteria di Patriot richiede l’impiego di almeno 90 soldati specializzati.
L’Europa
Intanto l’Unione Europea sta valutando l’istituzione di un fondo da 100 miliardi di euro per sostenere l’Ucraina, dato che la guerra con la Russia non accenna a finire. Lo riferisce Bloomberg citando fonti vicine alla questione. L’importo potrebbe essere incluso nella proposta per il prossimo Bilancio Ue settennale, che dovrebbe essere presentato entro la fine del mese. Se approvato dagli Stati, il finanziamento inizierebbe a essere erogato nel 2028. Negli anni l’Ue ha fornito 160 miliardi a sostegno dell’Ucraina. Considerando anche un fondo da 50 miliardi che eroga prestiti con i proventi delle attività immobilizzate della banca centrale russa. La maggior parte degli esborsi è stata collegata alle riforme che il governo ucraino deve attuare per diventare membro dell’Ue. L’idea è in fase di valutazione insieme ad altre opzioni e sarà discussa prima della pubblicazione dei dettagli del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale.
Le coperture
La Commissione Ue ha stimato che il fabbisogno finanziario dell’Ucraina dovrebbe essere coperto fino all’inizio del 2027 e che un aumento di 8,4 miliardi di dollari nella spesa per la difesa di quest’anno dovrebbe essere finanziato a livello nazionale. Ha inoltre avvertito che potrebbe emergere un disavanzo di bilancio a causa del conflitto in corso, della diminuzione degli aiuti internazionali e della debolezza dell’attività economica.
Il più grande attacco russo dall’inizio della guerra
Nel frattempo, la guerra sul campo continua. Nella notte tra martedì 8 e mercoledì 9 luglio, la Russia ha lanciato il più grande attacco di droni e missili dall’inizio della guerra, prendendo di mira principalmente la parte occidentale del Paese. Lo riferisce il governo ucraino, secondo cui l’esercito di Mosca avrebbe lanciato 728 droni e 13 missili. I sistemi di difesa aerea di Kiev hanno intercettato 711 droni e almeno sette missili.
L’attacco nel Kursk
Tre persone, tra cui un soldato della guardia nazionale, sono morte nella città russa di Kursk, al confine con l’Ucraina. Lo ha riferito il governatore ad interim della regione, Aleksandr Khinshtein, sul suo canale Telegram. «Insieme a un compagno, si sono recati sulla spiaggia» lungo un fiume della città di Kursk dopo la segnalazione di un attacco con droni. «Il sergente maggiore ha iniziato a evacuare le persone e in quel momento si è verificata una seconda esplosione», ha scritto su Telegram il governatore Khinshtein che ha segnalato inoltre la presenza di 7 feriti. Cinque persone, tra cui un bambino di 5 anni, sono in gravi condizioni. Il governatore ha denunciato un «attacco crudele senza precedenti» in un luogo lontano da qualsiasi infrastruttura militare.
«Uccidono i bambini»
La rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, commentando l’attacco delle Forze Armate ucraine alla spiaggia cittadina di Kursk, ha scritto su Telegram: «Fate sapere ai fornitori di armi del regime di Kiev cosa stanno per fare: uccidere i bambini». Nell’agosto 2024 l’esercito ucraino era riuscito a conquistare diverse centinaia di chilometri quadrati della regione russa di Kursk, al confine con l’Ucraina. Secondo Mosca, le forze russe l’hanno riconquistata ad aprile dopo mesi di combattimenti.
Foto copertina: EPA/Lukas Coch | Donald Trump e Vladimir Putin al summit del G20 di Osaka nel 2019