Salvini vola a Pechino con una squadra di soli uomini: Byd lo accoglie con una delegazione tutta al femminile – Il video
A separare Matteo Salvini e Byd non sono solo i circa 8mila chilometri che intercorrono tra Roma e Pechino e nemmeno la visione divergente sul futuro dell’automotive. La distanza tra il ministro italiano dei Trasporti e il colosso industriale cinese riguarda, a quanto pare, anche la parità di genere. O almeno questa è l’impressione che si ricava guardando alle foto e ai video del loro incontro. Mercoledì 9 luglio, Salvini è volato a Pechino per incontrare i vertici del gruppo automobilistico Byd e il colpo d’occhio è piuttosto impressionante. Da una parte c’è il vicepremier con la sua delegazione: sei uomini, tutti rigorosamente in giacca e cravatta. Dall’altra c’è la delegazione cinese, composta da sole donne: quattro in tutto, compresa una traduttrice.
La leadership al femminile di Byd
A rappresentare il colosso cinese nell’incontro con Salvini c’erano, in particolare, due dirigenti di Byd: Jenny Ji, vicedirettrice generale, e Ivy Lan, direttrice operativa. Che il colosso industriale cinese si presenti con due dirigenti donne non dovrebbe sorprendere più di tanto. Sebbene l’amministratore delegato del gruppo sia un uomo, il 59enne Wang Chuanfu, uno dei volti più noti e riconosciuti dell’azienda è ancora una volta una donna: Stella Li, vicepresidente esecutiva di Byd eletta “World Car Person of the Year” per il 2025.
L’invito di Salvini a investire in Italia (ma non solo sull’elettrico)
Nell’incontro a Pechino, riferisce una nota del Mit, Salvini «ha evidenziato le potenzialità del contesto italiano auspicando il rafforzamento della presenza del gruppo in termini produttivi oltre che distributivi». Insomma, un vero e proprio invito a investire in Italia, che quantomeno sorprende. «Sono per il libero mercato, ma non possiamo essere una colonia cinese», aveva detto solo lo scorso anno il leader leghista inaugurando il Salone dell’Auto di Torino. Il vicepremier, d’altronde, è da sempre in prima fila nel criticare la conversione all’auto elettrica imposta dai regolamenti europei. Una transizione che invece si sta rivelando una vera e propria manna dal cielo per Byd. Da qualche mese, il gruppo cinese ha pure superato Tesla diventando ufficialmente la prima casa automobilistica per auto elettriche vendute nel mondo.
Difficile che in quella sala incontri di Pechino Salvini sia riuscito a far cambiare idea alla dirigenza di Byd sull’importanza di preservare i motori a combustione. Ma in fondo, anche partendo da visioni radicalmente diverse, un compromesso si può sempre trovare. Ed ecco quindi che il vicepremier non si è limitato semplicemente a invitare il gruppo cinese a investire in Italia. Nel farlo, rivela la nota del ministero, Salvini «ha ribadito la necessità di assicurare la neutralità tecnologica, in modo da aprire il mercato a tutte le opportunità senza forzature nei confronti del consumatore». In altre parole: venite pure a produrre e assemblare le vostre auto in Italia, purché non siano tutte elettriche.