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Dopo Silvio arriva Paolo Berlusconi a proteggere Forza Italia dalle banche. È sua una fidejussione di 4 milioni di euro per consentire la vita del partito

11 Luglio 2025 - 21:12 Fosca Bincher
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Ereditato dai cinque figli un credito di oltre 90 milioni nei confronti del partito che non potrà pagare né essere graziato dal farlo. Ed è passata ai cinque Berlusconi anche una fidejussione pro azzurri da 3 milioni di euro

Dopo la scomparsa di Silvio c’è un nuovo Berlusconi a fare da garante finanziario per Forza Italia con il sistema bancario che altrimenti storcerebbe il naso. È toccato infatti a Paolo Berlusconi assumere il ruolo che ebbe il fratello presentando una fidejussione di 4 milioni di euro alle banche per fare concedere una linea di credito al partito guidato da Antonio Tajani. È la sorpresa che appare nel bilancio 2024 pubblicato sul sito Internet di Forza Italia e che mostra una volta in più come sia praticamente impossibile separare il partito dalla famiglia Berlusconi.

Conti 2024 in rosso, ma danno limitato rispetto agli alleati del centrodestra

Forza Italia, come gli altri alleati del centrodestra, ha chiuso in perdita i conti 2024, limitando i danni con un rosso di 307 mila euro. È costata la campagna elettorale per le Europee, che si è sommata a quella per alcuni importanti elezioni amministrative, però sul fronte delle entrate sono arrivati sia maggiori fondi dal 2 per mille Irpef dei contribuenti (807 mila euro contro i 618 mila dell’anno prima) che più iscritti con il tesseramento (1,684 milioni di euro incassati a questa voce contro i 1,356 dell’anno precedente) che hanno compensato in parte le spese extra. Ma il vero problema degli azzurri e del loro leader è uno solo: il debito con i Berlusconi.

Tajani ha un debito diretto di 90,4 milioni con i cinque figli di Silvio Berlusconi

Con Silvio Berlusconi ancora in vita le banche, sapendo che Forza Italia non avrebbe mai onorato il debito esistente, superiore ai 90 milioni di euro, avevano escusso le fidejussioni del fondatore. Così quello del partito è diventato un debito diretto di 90.433.600 prima con Silvio e ora con i cinque figli suoi eredi. Per patto iniziale non scattano gli interessi su quella somma, che può essere solo restituita da Tajani a Marina, Piersilvio, Eleonora, Barbara e Luigi Berlusconi anche se realisticamente il partito non sarà mai in grado di farlo. Non può invece accadere il contrario, e cioè la rinuncia da parte degli eredi a quel maxi-credito perché si trasformerebbe in un finanziamento illegale secondo la legge che non consente un finanziamento superiore ai 100 mila euro l’anno.

Nei conti d’ordine altri 7 milioni di esposizione della famiglia. Più della metà tocca a Paolo

È nei conti d’ordine del bilancio di Forza Italia che spunta però un’altra possibile esposizione del partito nei confronti della famiglia Berlusconi, del valore complessivo di 7 milioni di euro, in parte storica e in parte attuale. Ecco come viene descritta nella nota integrativa: «Nei conti d’ordine figura nella voce “Garanzie (pegni, ipoteche) a/da terzi” un ammontare di € 7.000.000 relativo a garanzie, rilasciate in precedenti esercizi, per € 3.000.000 dal Presidente Silvio Berlusconi (per i quali il subentro degli eredi è in corso di perfezionamento) e per € 4.000.000 dal Dott. Paolo Berlusconi a fronte degli affidamenti concessi da un istituto bancario al nostro movimento». Ecco il passaggio di mano necessario a non bloccare l’attività degli azzurri. Prima garantiva Silvio, ora tocca al fratello Paolo. E Forza Italia resta una questione tutta di famiglia.

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