Madalina Hagiu e l’esplosione di Torino: «Gianni Zippo? È vero, gli chiedevo soldi ma nessuno può giudicare»


«Nessuno ha il diritto di giudicarmi per la mia vita privata». Madalina Ionela Hagiu, 30 anni, parla con Repubblica Torino di quanto successo alle 3.10 di lunedì 30 giugno in via Nizza 389. Gianni Zippo ha ammesso ieri di aver appiccato l’incendio nel suo appartamento che ha causato la morte del vicino di casa Jacopo Peretti. Nella memoria consegnata al Gip la guardia giurata ha motivato il suo gesto con la rabbia accumulata per la relazione clandestina con la ragazza che frequentava da 5 anni. E che sarebbe rientrata il giorno stesso dalle vacanze all’isola d’Elba, dove il fidanzato lavora in un ristorante. A sentire Zippo, il suo obiettivo era farle trovare la casa danneggiata. Invece quell’appartamento è esploso per cause ancora da accertare.
I prestiti
«Sì, è vero, gli chiedevo dei prestiti ma con Gianni sono sempre stata chiara. È lui che si è fissato ed è impazzito, facendo esplodere il palazzo», dice Hagiu. «Sono dispiaciuta per tutti loro, ho gli incubi tutte le notti: non faccio altro che pensare a Jacopo Peretti. Lo conoscevo di vista e non è giusto che abbia perso la vita così. Mi sento in colpa anche se colpa non ho: se certa gente non accetta i rifiuti e diventa ossessionato, non ci posso fare niente. Purtroppo ha ragione la mamma di Jacopo: questa vicenda è stata scatenata dall’ossessione, come succede per i femminicidi», aggiunge.
Sui social Madalina è stata criticata per il rapporto con Zippo: «Nominerò un avvocato per tutelarmi, non è giusto che io venga dipinta in questo modo perché sta uscendo solo la verità di Gianni. Anche se fosse vero che mi comportavo così, nessuno ha il diritto di giudicare. E soprattutto di dare fuoco al mio appartamento. Solo un pazzo compie gesti del genere, non ci sono giustificazioni accettabili».
Non è vero che lo sfruttavo
Madalina Hagiu chiedeva soldi a Zippo. Risulta da bonifici, pagamenti e messaggi come quello della scorsa settimana, con l’appello a non abbandonarla dopo l’esplosione dell’appartamento: «Sì, gli chiedevo dei prestiti ma non è vero che lo sfruttavo. Me ne stanno dicendo di tutti i colori ma con Gianni sono stata chiara sin dall’inizio, quando abbiamo iniziato a frequentarci 5 anni fa: ci divertivamo e basta. Poi, ogni volta che lo lasciavo, lui mi veniva di nuovo a cercare, dicendo “basta che passiamo del tempo insieme”. Gli stava bene. Però ripeto: della mia vita privata posso fare quello che mi pare. Non mi sento una cattiva persona perché ho avuto una relazione parallela: non è un reato».
La partenza
Secondo la ragazza Zippo quando l’ha accompagnata in stazione il 23 giugno scorso le ha rubato le chiavi di casa: «Sì, quella mattina è salito a prendermi la valigia. Io non ho guardato se nella solita cassettina ci fosse il mazzo di chiavi. Probabilmente le ha prese lì». Il suo fidanzato sapeva del rapporto con Zippo, «visto che si erano incontrati sotto casa e avevano litigato. Dopo no, lo ha saputo adesso». Adesso si sente «sotto shock, dovrò andare da uno psicologo. Sono con il mio cane, Sheila e per il momento mi sto arrangiando da amici e parenti».
Infine: «È possibile che sia stato lui a bucare le gomme dell’auto del mio fidanzato, tempo fa. Era sempre più geloso e possessivo, era fin troppo attaccato e mi seguiva nonostante un mese fa gli avessi detto che volevo chiudere il rapporto. Ma, com’era successo le altre volte che avevo troncato, lui era tornato: diceva che stava male senza di me».