Figlia disabile e madre anziana, alla famiglia arriva l’avviso di sfratto: «Così salteranno pure le terapie domiciliari»


Sta per essere sfrattata una donna che vive con le sue due figlie minori, una delle quali con una grave disabilità, e con l’anziana madre. Accade in provincia di Chieti, dove la donna non contesta la restituzione dell’immobile, ma chiede solo tempo, qualche settimana in più per poter preparare con gradualità il trasferimento e preservare l’equilibrio terapeutico della figlia autistica. La ragazzina, infatti, segue quattro sedute domiciliari settimanali con operatori specializzati della Asl, che rischiano di essere interrotte bruscamente. A raccontare la vicenda e a lanciare un appello alle istituzioni è l’associazione Autismo Abruzzo Aps, che chiede il rinvio dello sgombero per consentire alla famiglia di trovare una sistemazione adeguata senza traumi.
La lettera al foverno
A denunciare il caso pubblicamente è Dario Verzulli, presidente dell’associazione, che ha inviato una mail certificata urgente alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alla ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, al prefetto di Chieti e al presidente della Regione Abruzzo, per sensibilizzare sul caso. «Chiediamo un gesto di responsabilità e buon senso: la sospensione dello sgombero fino all’udienza del 29 luglio o fino all’individuazione di una soluzione abitativa adeguata», scrive il presidente. «In un Paese in cui le occupazioni abusive protratte per anni restano spesso impunite ci chiediamo perché lo Stato agisca con tanta inflessibilità. Non è una battaglia contro la legalità, ma per una giustizia vera, che tenga conto delle fragilità e dei diritti fondamentali delle persone più vulnerabili. Roberta non cerca privilegi. Chiede solo tempo, comprensione e rispetto», conclude Verzulli. La richiesta è anche quella di coinvolgere i servizi sociali e sanitari per garantire il benessere psicologico e terapeutico della ragazza minorenne con disabilità.