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Il dolore del papà del piccolo Allen, sparito dal camping a Ventimiglia: «Stavo montando la tenda, in un istante è scomparso, voglio trovarlo»

13 Luglio 2025 - 07:35 Stefania Carboni
allen bernard ganao
allen bernard ganao
Il racconto del Secolo XIX tra la comunità filippina di Torino. Sconvolta per la scomparsa del piccolo dal camping a Latte

«Stavamo montando la tenda e tutto d’un tratto Allen non c’era più, ma adesso non me la sento di parlare, cercate di capire, vogliamo solo trovarlo….». Queste le parole, raccolte dal Secolo XIX, di Bernard Ganao jr, il papà del bimbo di 5 anni, scomparso da venerdì sera in un camping a Latte, Ventimiglia. La famiglia di Allen Bernard Ganao è partita qualche giorno fa, insieme ad altri connazionali, per un periodo di vacanza da Torino. Prima erano stati a Roma, poi hanno fatto tappa sulla riviera ligure. Ora il dramma Allen non si trova più. Il piccolo, che da una telecamera è stato ripreso mentre indossava una maglia bianca e dei pantaloncini verdi, si sarebbe allontanato approfittando di una distrazione del padre. A incrociarlo un uomo, la cui auto è stata sequestrata così come la sua abitazione è stata perquisita, che lo avrebbe aiutato ad attraversare la strada. Anzi no, gli avrebbe dato un passaggio in auto. Una contraddizione raccontata, che ha spinto gli inquirenti a vederci chiaro. Mentre le ricerche del bambino proseguono a tappeto su tutta la zona. Anche via mare.

Una famiglia felice

«Ora pregheremo insieme per il piccolo Allen e speriamo che tutto si concluda nel migliore dei modi», dichiara padre Charles Manlangit, il pastore della comunità filippina di Torino. Da ore in corso Vittorio Emanuele nel complesso di san Giovanni Evangelista non si parla d’altro. «Bernard, Barbara, la loro figlia maggiore Bea Paola e Alllen sono una famiglia molto unita», spiega un amico della coppia. Su Facebook sono postate le foto di gite a lago e momenti di felicità. La famiglia del piccolo è arrivata a Torino nel 2001. Lei nelle Filippine si era diplomata infermiera e lui faceva l’operaio. Ora entrambi, hanno un servizio di portineria in una palazzina di corso Re Umberto.

«Continuava a ripetere “Papà papà”»

L’unico ad aver visto Allen, ricostruisce oggi il Corriere della Sera, è il proprietario di una delle case sulle alture della frazione. Agli inquirenti ha raccontato di averlo incontrato nel suo cortile, un complesso che si trova in via Torretta, prima dei boschi che conducono al confine. E lo ha accompagnato sul sentiero, fino al bivio. Continuava a ripetere «Papà, papà». Ha raccontato l’uomo. È proprio lì che ieri mattina anche i cani molecolari Hilda e Gemma, due Bloodhound messi a disposizione da due cittadini, hanno condotto gli inquirenti. Le tracce del piccolo si interrompono nel cortile. L’uomo ieri pomeriggio è stato portato in caserma ed è stato interrogato a lungo, come testimone, mentre la sua abitazione è stata perquisita dai carabinieri. Senza esito. Hanno anche cercato nella piscina, torbida, che si trova nel complesso residenziale e ad altre vasche vicine.

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