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Il faccia a faccia poi la virata all’ultimo: due aerei cinesi evitano lo scontro per pochi metri. Cosa è successo

15 Luglio 2025 - 18:42 Cecilia Dardana
aerei cinesi rischio collisione
aerei cinesi rischio collisione
Uno dei voli coinvolti era diretto a Milano Malpensa, con a bordo numerosi passeggeri europei e italiani. La tragedia sfiorata a 36.000 piedi di quota

Il 6 luglio 2025 nei cieli sopra la Repubblica di Tuva, in Russia, si sarebbe potuta consumare una tragedia. Due aerei cinesi, un volo passeggeri della Air China e un cargo della compagnia SF Airlines, si sono trovati faccia a faccia a una distanza estremamente ridotta: tra i 90 e i 120 metri. Normalmente la distanza minima di sicurezza è almeno il triplo. Una manciata di secondi e qualche decina di metri in meno, e si sarebbe verificato uno scontro. Uno dei voli coinvolti era diretto a Milano Malpensa, con a bordo numerosi passeggeri europei e italiani: il volo CA967 di Air China, partito da Shanghai e atteso in Italia nella stessa giornata.

Un rischio reale: la distanza minima violata

Le norme internazionali stabiliscono che la distanza verticale minima di sicurezza tra due aeromobili in volo debba essere di almeno 300 metri. In questo caso, si è arrivati a meno della metà. Una violazione che mette i brividi, soprattutto considerando la natura del traffico coinvolto: da una parte un aereo passeggeri, dall’altra un volo cargo partito da Budapest e diretto a Ezhou, in Cina. La notizia è trapelata solo nelle ultime ore, ma ha già attirato l’attenzione delle autorità aeronautiche cinesi e internazionali.

Il disastro evitato per un soffio

Determinante per evitare lo schianto è stato l’intervento del TCAS (Traffic Collision Avoidance System), il sistema automatico di allerta presente a bordo degli aerei. È stato proprio il TCAS a segnalare ai piloti l’avvicinamento pericoloso, attivando le rispettive manovre evasive. I controllori di volo russi, quando si sono accorti del rischio di collisione, hanno ordinato una “manovra evasiva”. Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, l’Agenzia dell’aviazione civile cinese sta indagando per capire cosa abbia causato il repentino cambio di quota dell’aereo Air China, salito da 34.100 a 36.000 piedi. Resta da chiarire se si sia trattato di una manovra autonoma o su indicazione dei controllori di volo russi.

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