San Siro, via libera alla vendita a Inter e Milan: il Tar respinge il ricorso del Comitato Sì Meazza


Il futuro di San Siro può proseguire verso la vendita. Il Tar della Lombardia ha respinto la richiesta di sospensiva presentata dal Comitato Sì Meazza contro la decisione del Comune di Milano di cedere lo stadio e le aree circostanti a Inter e Milan. Secondo i giudici amministrativi, «Non emergono profili che possano indurre a una ragionevole previsione favorevole ai ricorrenti dell’esito del ricorso», anzi, si evidenziano «seri dubbi sulla sua ammissibilità». In altri termini, il Comune, almeno per ora, può procedere con la vendita, il cui atto formale è atteso nei prossimi giorni e potrebbe approdare già lunedì in giunta.
Il nodo dei 70 anni e il vincolo storico
Tra le varie contestazioni presenti nel ricorso c’era il tema del vincolo architettonico legato al secondo anello dello stadio, che secondo la legge potrebbe scattare a 70 anni dalla costruzione. Il nodo era legato alla data da cui far partire il conto. Il Comune sostiene che si debbano calcolare dal 10 novembre 1955, data del collaudo provvisorio delle strutture, mentre per il Comitato Sì Meazza il termine decorre da gennaio dello stesso anno, cioè dalla fine effettiva dei lavori. Il Tar, però, ha dato ragione all’interpretazione dell’amministrazione. Nel dispositivo si legge che la Soprintendenza ha fornito una valutazione «non implausibile», individuando nel verbale di collaudo l’atto ufficiale che attesta l’ultimazione dei lavori. Solo da lì partono, quindi, i 70 anni previsti per un eventuale vincolo storico.
«Nessun danno irreparabile»
Il Tribunale amministrativo ha poi giudicato infondate anche le urgenze prospettate dal Comitato. In particolare, i giudici scrivono che «la semplice stipulazione del contratto di vendita non comporta di per sé un danno irreparabile». E ricordano che la demolizione del Meazza, se mai ci sarà, non potrà comunque avvenire prima del 2030, come previsto dai piani dei club.
Foto di copertina: ANSA/Andrea Fasani