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Inchiesta Milano, Crosetto sta con Beppe Sala e attacca le toghe: «Solo livore ideologico, vogliono sbarazzarsi dell’avversario di turno»

17 Luglio 2025 - 16:58 Ugo Milano
beppe sala guido crosetto toghe milano inchiesta
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Secondo il ministro della Difesa, la magistratura inquirente milanese si sarebbe «sostituita al legislatore». E ricorda la necessità di rimanere «garantisti»

In aiuto di Beppe Sala, il sindaco di Milano indagato nell’ambito della maxi indagine sulla speculazione edilizia nel capoluogo lombardo, arriva l’insospettabile sostegno di Guido Crosetto. Il ministro della Difesa, che pure ha ricordato di essere «avversario politico» del primo cittadino milanese, ha anzi colto l’occasione di commentare sull’inchiesta attaccando duramente la magistratura: «A Milano ha deciso di sostituirsi al legislatore attraverso interpretazioni normative molto pericolose», ha scritto in un post su X.

Crosetto e il nuovo attacco alla magistratura: «Non può sostituirsi agli elettori»

«So che nessuno si stupirà della mia posizione perché i principi vengono prima di qualunque posizione politica e partitica», esordisce Guido Crosetto. «E quindi continuo a pensare che la magistratura non debba e non possa sostituirsi al corpo elettorale». Poi il ministro entra nel merito della questione milanese: «A Milano una parte della magistratura inquirente ha anche deciso di sostituirsi al legislatore, nel campo dell’urbanistica, del fisco, del lavoro, attraverso interpretazioni normative che a me sembrano, in molte parti, lontane dalle disposizioni di legge e anzi molto pericolose». Snocciola anche un preciso esempio, evitando convenientemente l’urbanistica: «Quello che sta avvenendo contro alcune aziende della moda e del lusso, per solo livore ideologico, è incredibile».

L’affondo sulle toghe: «Vogliono sbarazzarsi dell’avversario di turno»

Secondo Guido Crosetto, il rischio è che le toghe utilizzino queste vicende «come occasione per sbarazzarsi dell’avversario di turno, perché a parti inverse si è sempre fatto così. Basta pensare a centinaia di vicende, poi concluse con l’assoluzione, che hanno portato a dimissioni e calvari politici». In questo senso, il sostegno del ministro della Difesa è tutto per Beppe Sala. Non, ovviamente, a livello politico ma a livello di principi ideologici: «Per me invece questa è l’ennesima occasione per dimostrare la diversità di chi è garantista sempre, di chi cerca di capire leggendo gli atti (non fermarsi alle conferenze stampa e ai titoli), di chi crede nei principi liberali sempre, a maggior ragione quando toccano gli avversari politici». Poi conclude: «Spero che, nei tempi veloci che richiedono vicende di tale rilevanza, si possa capire quale è la verità ma nel frattempo continuo a basare i miei giudizi sulla presunzione di innocenza».

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