Il ministro Valditara: «La scuola in Campania va meglio. Ora lotta ai diplomifici»


«La ricerca di Invalsi ci dice che la scuola statale in Campania va molto meglio di come viene spesso rappresentato. Ne ero sicuro. Ora finalmente viene resa giustizia ai tanti docenti e a tutto il personale scolastico che ogni giorno lavorano per i nostri giovani». Questo dice al Messaggero e al Mattino il ministro all’Istruzione e al merito Giuseppe Valditara. «C’è ancora molto da fare ma con Agenda Sud, che nasce proprio per superare i divari negli apprendimenti rispetto ad altre aree del Paese, possiamo realizzare interventi mirati e specifici per affrontare le fragilità di alcune scuole. I risultati sono al di sopra delle più ottimistiche aspettative».
Gli interventi
Il responsabile di viale Trastevere dice che «per questo il numero degli interventi verrà notevolmente potenziato con un raddoppio di investimenti. Contiamo infatti di arrivare a superare mezzo miliardo di euro a partire dal prossimo anno scolastico». E che per il resto si punta molto «sulle lezioni di potenziamento extra curricolari. Che fra l’altro consentono una retribuzione aggiuntiva per i docenti impegnati nelle attività. In questo modo gli studenti, che hanno accumulato lacune in alcune materie, in particolare italiano, matematica e inglese, potranno ricevere il supporto di cui hanno bisogno per recuperare. Intendiamo poi coinvolgere sempre più anche le famiglie».
La scuola primaria di qualità e i diplomifici
Secondo il ministro infine dall’analisi Invalsi emerge un altro dato fondamentale: «Esiste una scuola paritaria di qualità che va valorizzata e sostenuta. E poi ci sono i diplomifici che rispondono a una domanda di facilismo e di scorciatoie educative che danneggiano innanzitutto gli studenti. Questo fenomeno in passato non è mai stato seriamente contrastato. Interveniamo per fare pulizia e riportare serietà: gli istituti paritari potranno avere una sola classe collaterale, dovranno adottare il registro elettronico per certificare le presenze durante tutto l’anno imponendo dunque la frequenza a scuola. Inoltre, non sarà più possibile recuperare più di due anni in uno e ci sarà sempre un esterno a presiedere la relativa commissione d’esame».