Tax credit, Lady Bacardi d’accordo col ministro Giuli: «Giusto revocarlo a Iervolino». I sospetti su che fine facevano i suoi investimenti nel cinema. Arriva la controreplica di Andrea Iervolino


Continua la battaglia legale tra il produttore Andrea Iervolino e la sua ex partner Monika “Lady” Bacardi. La co-fondatrice della ILBE spa (Iervolino & Lady Bacardi Entertainment), poi diventata la Sipario Movies, ha replicato con una nota al riepilogo dei fatti che l’italo-canadese aveva messo in fila negli scorsi giorni nell’ambito dell’inchiesta sui presunti 62 milioni in crediti d’imposta ottenuti illecitamente, e ora bloccati dal ministero della Cultura. I dissapori e la frattura tra i due partner, scrive Lady Bacardi, non sarebbero iniziati solo un anno fa ma ben prima. Ed è la stessa produttrice a puntare direttamente il dito contro Iervolino per la questione tax credit, accusandolo tra l’altro di aver fatto «evaporare» i suoi investimenti.
I sospetti di Lady Bacardi: «Già dal 2018»
«I miei sospetti sulla gestione dei miei importanti investimenti nel business del cinema risalgono già almeno al 2018». Esordisce così Monika Bacardi, andando a sottolineare come quegli investimenti fossero gestiti «sempre in autonomia dal sig. Andrea Iervolino (e, sottolineo, solo gestiti, in quanto non mi risulta il sig. Iervolino abbia mai investito di suo)». Sebbene la frattura definitiva sia avvenuta negli scorsi dodici mesi, quando poi la Sipario Movies è stata posta sotto amministrazione giudiziaria e in liquidazione, secondo Bacardi la casa di produzione si stava già dissolvendo da tempo.
Le accuse all’ex partner Iervolino
Le accuse che Lady Bacardi rivolge all’ex partner sono pesanti. In particolare, secondo la produttrice Iervolino avrebbe mancato di «pagare le azioni della Sipario Movies in liquidazione a lui intestate, e sulla scorta delle quali incardina azioni temerarie giudiziali presso i Tribunali». Una questione, puntualizza Bacardi, che avrebbe già visto il tribunale del Lussemburgo esprimersi in suo favore con «un provvedimento di sequestro su tutti i beni intestati alla holding del sig. Andrea Iervolino».
Il caso Tax credit, Bacardi: «Io non c’entro, ma ha fatto bene Giuli a revocare tutto»
C’è anche, ovviamente, spazio per la questione tax credit, emersa in seguito al caso Francis Kaufmann. Il prezzo per Iervolino è stato salato: la revoca di 62 milioni di euro in crediti d’imposta per il presunto invio al ministero della Cultura di documenti viziati da «palesi irregolarità», in modo da ottenere uno sconto fiscale superiore al dovuto. Il produttore italo-canadese ha già alzato gli scudi, diffidando l’ormai ex direttore generale Cinema Nicola Borrelli. Lady Bacardi, al contrario, si schiera apertamente per il ministero ed esprimendo «sincero e vivo apprezzamento» per il suo operato e «confidando» in altri accertamenti. Nella nota, Monika Bacardi si dice estranea alla vicenda e accusa Iervolino di aver abusato dei tax credit in maniera «inquietante» e «patologica», come lei stessa avrebbe – così scrive – segnalato alle autorità antiriciclaggio nel 2022.
Arriva la controreplica di Andrea Iervolino: «Nei guai mi avete messo voi»
Come in una storia infinita alle dichiarazioni di lady Bacardi è seguita subito la controreplica di Andrea Iervolino, l’altro azionista di Sipario Movies, la società cui il ministero della Cultura ha revocato 62 milioni di tax credit. «Fino a prova contraria, il provvedimento di revoca dei crediti d’imposta trae origine da dichiarazioni autoaccusatorie rese da Peretti, soggetto nominato nel consiglio di amministrazione proprio da Lady Bacardi. È importante ricordare che, ad oggi, due diverse sentenze del Tribunale hanno riconosciuto pienamente la correttezza del mio operato, smentendo le ricostruzioni promosse da Lady Bacardi, da Peretti e da Bruno Capone, che risulta essere l’ideatore originario di questa campagna di delegittimazione. Accolgo con rispetto e fiducia il lavoro della Guardia di Finanza e della Magistratura: le loro indagini sono essenziali e decisive per ristabilire la verità e smascherare ogni forma di manipolazione (…) Tutti i bilanci, i business plan e le operazioni societarie sono stati approvati all’unanimità e con doppia firma da parte del team Bacardi: è tutto documentato nei verbali e nei registri pubblici. Confido che la verità emergerà in tutta la sua chiarezza. E, ancora una volta, sarà la giustizia a parlare».