West Nile, la regione Lazio estende il test a tutti i donatori di sangue


La Regione Lazio ha disposto l’estensione dell’esecuzione del test Nucleic Acid Test per il Virus West Nile a tutti i donatori di sangue della Regione Lazio. La mossa è stata decisa a tutela della salute pubblica e della sicurezza trasfusionale, in considerazione dell’evoluzione del quadro epidemiologico, in particolare nella provincia di Latina.
La decisione della Regione Lazio
La Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria ha disposto l’estensione «in linea con quanto previsto dalla Circolare del Ministero della Salute n. 3363 del 5 febbraio 2025, che aggiorna il Piano Regionale di Prevenzione, Sorveglianza e Risposta alle Arbovirosi per l’anno in corso, e tenendo conto delle indicazioni contenute nella nota del Centro Nazionale Sangue (Cns), prot. n. 2025_0020412 del 14 maggio 2025». Con questa iniziativa, attraverso il proprio sistema trasfusionale, «ribadisce il massimo impegno nel garantire elevati standard di sicurezza e qualità, nel pieno rispetto delle raccomandazioni nazionali e internazionali. L’estensione del test sarà attiva su tutto il territorio regionale fino a nuove disposizioni e verrà costantemente monitorata in base all’andamento epidemiologico».
Rocca: «No ad allarmi, dobbiamo conviverci non è il Covid»
Sui casi in zona è intervenuto anche il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. «Innanzitutto – ha dichiarato – è importante la disinfestazione. Questa è una cosa su cui noi stiamo dando indicazioni a utilizzare le protezioni, anche attraverso la nostra rete dei medici. Mi sembra che sia partita bene, a Latina si sta lavorando, ci sono i medici di medicina generale che sono allertati e così stiamo facendo ovunque vi sia necessità Ci sono degli indicatori, vengono fatti gli esami allo Spallanzani che confermano o meno la presenza del virus». Ha poi sottolineato che «non si deve però creare un allarmismo. Noi dobbiamo imparare a convivere con questo virus, l’importante è saperne riconoscere i segni e fare un lavoro per prevenire le punture, ma non è la zanzara tigre,è la zanzara normale che trasmette questo virus, che non si trasmette, sottolineo, da uomo a uomo». «Non è il Covid, cerchiamo di riportare sul giusto binario qualcosa con cui dobbiamo convivere, non è arrivato un gruppo di zanzare che è sceso da una nave e ha colonizzato. Queste purtroppo ci sono e continueranno ad esserci, è una presenza con cui bisogna fare i conti», conclude.