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West Nile, la regione Lazio estende il test a tutti i donatori di sangue

25 Luglio 2025 - 17:01 Alba Romano
west nile
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La decisione fatta per garantire la sicurezza trasfusionale per via dei numerosi casi in provincia di Latina

La Regione Lazio ha disposto l’estensione dell’esecuzione del test Nucleic Acid Test per il Virus West Nile a tutti i donatori di sangue della Regione Lazio. La mossa è stata decisa a tutela della salute pubblica e della sicurezza trasfusionale, in considerazione dell’evoluzione del quadro epidemiologico, in particolare nella provincia di Latina.

La decisione della Regione Lazio

La Direzione Regionale Salute e Integrazione Sociosanitaria ha disposto l’estensione «in linea con quanto previsto dalla Circolare del Ministero della Salute n. 3363 del 5 febbraio 2025, che aggiorna il Piano Regionale di Prevenzione, Sorveglianza e Risposta alle Arbovirosi per l’anno in corso, e tenendo conto delle indicazioni contenute nella nota del Centro Nazionale Sangue (Cns), prot. n. 2025_0020412 del 14 maggio 2025». Con questa iniziativa, attraverso il proprio sistema trasfusionale, «ribadisce il massimo impegno nel garantire elevati standard di sicurezza e qualità, nel pieno rispetto delle raccomandazioni nazionali e internazionali. L’estensione del test sarà attiva su tutto il territorio regionale fino a nuove disposizioni e verrà costantemente monitorata in base all’andamento epidemiologico».

Rocca: «No ad allarmi, dobbiamo conviverci non è il Covid»

Sui casi in zona è intervenuto anche il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. «Innanzitutto – ha dichiarato – è importante la disinfestazione. Questa è una cosa su cui noi stiamo dando indicazioni a utilizzare le protezioni, anche attraverso la nostra rete dei medici. Mi sembra che sia partita bene, a Latina si sta lavorando, ci sono i medici di medicina generale che sono allertati e così stiamo facendo ovunque vi sia necessità Ci sono degli indicatori, vengono fatti gli esami allo Spallanzani che confermano o meno la presenza del virus». Ha poi sottolineato che «non si deve però creare un allarmismo. Noi dobbiamo imparare a convivere con questo virus, l’importante è saperne riconoscere i segni e fare un lavoro per prevenire le punture, ma non è la zanzara tigre,è la zanzara normale che trasmette questo virus, che non si trasmette, sottolineo, da uomo a uomo». «Non è il Covid, cerchiamo di riportare sul giusto binario qualcosa con cui dobbiamo convivere, non è arrivato un gruppo di zanzare che è sceso da una nave e ha colonizzato. Queste purtroppo ci sono e continueranno ad esserci, è una presenza con cui bisogna fare i conti», conclude.

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