Ultime notizie Delitto di GarlascoDonald TrumpGazaSicurezza sul lavoroUcraina
SCUOLA E UNIVERSITÀAlessandriaBambiniGazaMedio OrientePiemonteScuola

La protesta di un preside che passerà l’estate a scuola per i bambini morti a Gaza: «L’istruzione non può restare indifferente al massacro»

26 Luglio 2025 - 17:42 Ygnazia Cigna
preside estate scuola gaza
preside estate scuola gaza
Ogni mattina sarà davanti a una lapide che commemora la Liberazione con un banco e una sedia «per ricordare che le istituzioni non possono girarsi dall'altra parte»

A partire dal 28 luglio, ogni mattina dalle 8.30 alle 9.30, il preside Maurizio Carandini sarà seduto davanti alla sua scuola, l’Istituto Comprensivo Paolo e Rita Borsellino di Valenza, in provincia di Alessandria. Non per sbrigare pratiche amministrative o per lavori estivi, ma per dedicare simbolicamente un’ora al giorno alla memoria dei bambini morti e affamati nella Striscia di Gaza. «Ho deciso di passare l’estate a scuola sotto la lapide che commemora la Liberazione dai nazifascisti e accanto alle pietre della Memoria che ricordano i giovani partigiani della Banda Lenti», dichiara il dirigente scolastico in una comunicazione inviata a tutta la comunità scolastica. «Sarò lì con un banco e una sedia per ricordare che scuola e istituzioni non possono e non devono mai girarsi dall’altra parte. Sarò lì e predisporrò alcune sedie per chi vorrà ragionare e discutere su questo genocidio in atto», aggiunge.

«La scuola deve essere un esempio»

Per spiegare la sua protesta, il preside cita le parole di Papa Leone XIV: «La guerra non avrà il sopravvento. E i bambini hanno il diritto ad una pace autentica, giusta e durevole». Per Carandini, presentarsi ogni giorno sotto la lapide commemorativa «è un atto dovuto da parte di un Dirigente scolastico che si occupa di educazione e che ha fortemente voluto intitolare la scuola a Paolo e Rita Borsellino, testimoni della legalità». E conclude: «Come può una scuola, luogo della formazione e dell’educazione restare indifferente a questo massacro? È indispensabile fermare questa assurda guerra. Noi non abbiamo questo potere ma possiamo continuare a dare il buon esempio». Nei mesi scorsi, l’istituto aveva anche avviato una raccolta fondi per alcune organizzazioni umanitarie che si occupano dei bambini a Gaza.

La situazione a Gaza: «100mila bambini a rischio»

La protesta del preside arriva mentre la situazione nella Striscia di Gaza precipita. L’Ufficio governativo per i media di Gaza ha riferito che 100mila bambini sotto i due anni, di cui 40mila neonati, rischiano di morire entro pochi giorni. Lo riporta Al Jazeera, citando il blocco totale dei valichi, la mancanza di latte per neonati e di integratori nutrizionali, e l’impossibilità di far entrare i beni di prima necessità. La crisi colpisce anche chi cerca di salvare vite. I medici operativi nella Striscia, raccontano le Ong, lavorano allo stremo e in condizioni disumane, alcuni svengono durante i turni per la fame e la debolezza. E, come denunciato dai medici della Striscia a Open, «gli ospedali sono al collasso e si opera con gravi carenze di forniture mediche, carburante, elettricità e con risorse minime».

(In copertina una bambina palestinese scrive il numero cinque sulla lavagna in un’aula scolastica tra le macerie di una scuola distrutta nel campo di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, il 18 novembre 2024. Foto EPA/HAITHAM IMAD)


leggi anche