Dazi, l’Ue pubblica la nota, con differenze con gli Usa: «Giuridicamente non vincolante, sulla web tax decidiamo noi»


L’Unione europea ha pubblicato una nota informativa sul patto sui dazi siglato con gli USA in Scozia. Sono confermate le percentuali date da Bruxelles nella mattinata. Ma ci sono differenze con la scheda informativa diramata ieri sera dalla Casa Bianca. E c’è una postilla. Non da poco. «L’accordo politico del 27 luglio 2025 non è giuridicamente vincolante. Oltre a intraprendere le azioni immediate impegnate, l’Ue e gli Usa negozieranno ulteriormente, in linea con le rispettive procedure interne, per attuare pienamente l’accordo politico», si legge.
«Sulla web tax la decisione è nostra»
«Non cambiamo le nostre regole e il nostro diritto di regolamentare autonomamente nello spazio digitale. La dichiarazione della Casa Bianca afferma che confermiamo che non adotteremo né manterremo le tariffe di utilizzo della rete e che manterremo zero dazi doganali sulla trasmissione elettronica. È corretto, ma ciò non interferisce con lo spazio normativo», dichiara il portavoce della Commissione europea per il Commercio, interpellato sulla dichiarazione della Casa Bianca secondo cui l’Ue si è impegnata a non introdurre tasse per le Big Tech.
I punti della Commissione
«Nell’accordo politico del 27 luglio 2025, i presidenti von der Leyen e Trump hanno concordato i parametri chiave delle relazioni commerciali tra l’Ue e gli Stati Uniti. Si tratta del primo passo di un processo che sarà ulteriormente ampliato nel tempo per coprire altri settori e continuare a migliorare l’accesso al mercato», stabilisce in una nota la Commissione Ue. Gli impegni chiave per entrambi includono: un unico tetto tariffario statunitense onnicomprensivo del 15% per i prodotti dell’Ue. Gli Usa dal primo agosto «applicheranno questa tariffa massima alla stragrande maggioranza delle esportazioni dell’Ue. Si tratta di un’aliquota tariffaria onnicomprensiva che rappresenta un tetto massimo, compresa la tariffa della nazione più favorita (Mfn) degli Stati Uniti che in precedenza si aggiungeva alle tariffe aggiuntive introdotte dagli Stati Uniti». «Il limite massimo del 15% si applica anche alle automobili e ai ricambi per automobili, attualmente soggetti a un’aliquota tariffaria fino al 25% con una tariffa Mfn aggiuntiva del 2,5%, garantendo un immediato sgravio tariffario. Il limite massimo del 15% si applicherà anche a eventuali dazi futuri sui prodotti farmaceutici e sui semiconduttori, compresi quelli basati sulla Sezione 232. Fino a quando gli Stati Uniti non decideranno se imporre dazi aggiuntivi su questi prodotti ai sensi della Sezione 232, essi rimarranno soggetti solo ai dazi Mfn statunitensi», aggiunge la Commissione.
La richiesta degli undici paesi UE
«Chiediamo alla Commissione di presentare al più presto una proposta per un nuovo quadro di protezione commerciale contro la sovracapacità siderurgica, operativo dal 1 gennaio 2026». Questa la richiesta di 11 Paesi membri, tra cui l’Italia, in un non-paper d’iniziativa della Francia. Il nuovo quadro di protezione dell’industria dell’acciaio – si legge nel documento – «dovrebbe mirare a riportare la quota delle importazioni agli stessi livelli del 2012-2013». Quindi al 15% per l’acciaio piatto, 5% per l’acciaio lungo e 15% per l’acciaio inossidabile» rispetto alla domanda in Ue.