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West Nile, cos’è il virus che fa paura all’Italia: perché si chiama così, quali sono i sintomi e come si trasmette

30 Luglio 2025 - 15:12 Ugo Milano
west nile zanzara trasmissione
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Scoperto negli anni Trenta in Uganda, si può trasmettere solo tramite la puntura delle zanzare

Il West Nile prende il nome, come molti virus, dalla zona dove per la prima volta è stata isolata. In questo caso, il distretto West Nile in Uganda. Si tratta di una malattia trasmessa tramite puntura di zanzara o emoderivati e causata da un virus a Rna che nella maggior parte delle persone positive non si manifesta in alcun sintomo. In un caso su mille può arrivare a provocare un’encefalite letale.

Cos’è il West Nile e da dove arriva

La Febbre del Nilo appartiene alla famiglia Flaviviridae, trasmessa alle persone e agli animali tramite le più classiche punture di zanzara. Non tutti gli insetti però possono trasmetterla, ma solo quelli infetti del genere Culex. Il virus è stato isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, a partire dal sangue di una donna con febbre, proveniente appunto dal distretto di West Nile. Attualmente risulta diffuso in Africa, Medio Oriente, Nord e Sud America e Asia Occidentale. In Europa è approdato per la prima volta nel 1958. 

Come si trasmette il virus: punture e emoderivati

La West Nile è un virus che alberga in molti uccelli selvatici. Agli uomini e agli animali (mammiferi e rettili) può essere trasmesso attraverso la puntura di una zanzara. Gli uomini non possono quindi contagiarsi tra di loro, eccetto nei casi di trasfusione di sangue infetto o di organi toccati da liquido ematico infetto. 

Quali sono i sintomi del West Nile

Il periodo di incubazione, dal momento in cui la persona viene punta dalla zanzara infetta, va dai 2 e 14 giorni. In certi casi, però, può arrivare anche a 21 giorni nei soggetti immunodeficienti. La maggior parte delle persone che risulta positiva non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, il 20% presenta sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni o qualche settimana, e variano molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la febbre è mediamente alta e gli occhi si arrossano, accompagnati da mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone più deboli, invece, la sintomatologia può essere più grave.

I sintomi più gravi: tremori, convulsioni fino al coma

I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni. E si arriva fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi – circa 1 su mille – può causare un’encefalite letale.

Come difendersi dal virus West Nile

Attualmente non esiste un vaccino per difendersi dal West Nile. La prevenzione, trattandosi di un virus trasmesso dalle zanzare, consiste nelle più semplici e quotidiane protezioni dagli insetti: dai repellenti all’utilizzo di pantaloni e magliette lunghi nelle ore serali e la mattina presto, quando la presenza di zanzare è maggiore. È consigliato anche usare zanzariere alle finestre e svuotare di frequente i vasi di fiori o altri contenitori con acqua stagnante, così come cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali.

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