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Dietrofront della Deloro Microfusione: reintegrato l’operaio licenziato per un errore sulla 104 che lui stesso aveva segnalato

31 Luglio 2025 - 17:48 Cecilia Dardana
fabio orlando deloro microfusione
fabio orlando deloro microfusione
Fabio Orlando era stato cacciato dopo 25 anni per un’irregolarità che aveva segnalato lui stesso. I colleghi hanno scioperato per quattro giorni: «Ora posso respirare di nuovo»

«Hanno fatto dietrofront, sono stato reintegrato». Con queste parole, e un respiro profondo, Fabio Orlando racconta la svolta arrivata giovedì mattina, dopo quattro giorni vissuti in apnea, senza dormire e con la paura di non riuscire a garantire un futuro alla propria famiglia. Operaio specializzato, da 25 anni alla Deloro Microfusione di Fizzonasco, a sud di Milano, Orlando era stato licenziato venerdì 25 luglio con una lettera consegnata a mano. Il motivo? Un’irregolarità nell’utilizzo della Legge 104 che lui stesso aveva autodenunciato.

Le accuse nei confronti di Fabio Orlando

La Deloro, 193 dipendenti, lo aveva accusato di aver fruito indebitamente dei permessi previsti dalla legge 104, per assistere familiari con disabilità. In particolare, l’azienda sosteneva che Orlando non avesse diritto a usufruirne nel periodo successivo alla revisione della pratica. Ma a segnalare la situazione era stato proprio lui, con spirito di correttezza, offrendo la disponibilità a restituire quanto indebitamente percepito. Un’intesa che sembrava essere stata raggiunta e concordata da entrambe le parti. Poi, il colpo di scena: il licenziamento.

Lo sciopero dei colleghi

Da lì, la reazione immediata dei colleghi: sciopero a oltranza, presidio permanente davanti ai cancelli della fabbrica e un messaggio chiaro: «Fabio deve tornare al lavoro». I lavoratori hanno rinunciato a quattro giorni di paga, ma non alla solidarietà. Accanto a Orlando anche suo fratello Luigi, delegato sindacale della Fiom-Cgil, che ha gestito con i sindacati la trattativa con i vertici aziendali. Oggi, finalmente, il dietrofront: il licenziamento è stato revocato e Fabio Orlando tornerà al suo posto in fabbrica. «È stata un’ingiustizia profonda. Vivo con la consapevolezza di aver sempre agito con onestà. Quel licenziamento mi aveva tolto il fiato – racconta –. Ora posso di nuovo respirare, insieme a mia moglie e ai miei figli».

La Deloro Microfusione non rilascia dichiarazioni

Il caso ha suscitato un forte dibattito sulla gestione delle tutele previste dalla Legge 104 e sull’uso sproporzionato del licenziamento disciplinare. Per il sindacato, la vicenda «dimostra quanto sia importante la solidarietà tra lavoratori e il ruolo del confronto sindacale nel tutelare i diritti di tutti». La Deloro, da parte sua, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma ha chiuso la vicenda con una retromarcia che suona anche come un’ammissione: Orlando aveva detto la verità. E non andava punito per questo.

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