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I vip di Genova e la cena a luci rosse in un ristorante chiuso, ma le foto girano su WhatsApp: scoppia il caso di revenge porn

31 Luglio 2025 - 11:50 Ugo Milano
orgia genova vip inchiesta revenge porn
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Protagonisti un medico, un notaio e un imprenditore insieme alla compagna di lui e una ospite. La donna ha già presentato denuncia, mentre in città è già partito il toto-nomi

Ci sono un notaio, un medico e un ristoratore. Non è l’inizio di una delle più classiche barzellette, ma di una storia che da una semplice cena di inizio estate ha preso pieghe dolorose. Un gruppetto di amici, qualche bicchiere di vino di troppo, forse sostanze stupefacenti e le saracinesche del locale chiuse come a nascondere in segreto cosa sta per accadere. Un velo che, nel mondo dei social e dei gruppi WhatsApp, è trasparente come un vetro. E da un rapporto alla violazione del Codice Rosso il passo è davvero breve.

La cena a luci rosse e il ménage di gruppo

Come racconta Libero, inizia tutto una sera dei primi di giugno. Un ristorante di Bogliasco, in provincia di Genova, organizza una cena esclusiva e privata. Ci sono, appunto, il notaio e il medico. C’è anche il titolare del locale e imprenditore, la sua compagna e altre persone. Tra queste una donna, suo malgrado la protagonista del caso. Ora dopo ora il ristorante si svuota. Arrivato l’orario di chiusura, le saracinesche si abbassano ma la festa dentro continua. La donna ospite si trova tra le braccia della cameriera, poi arrivano tre uomini. Il rapporto di gruppo continua fino all’alba. Poi le saracinesche si alzano e il dottore carica sull’auto il notaio per riaccompagnarlo a casa.

Le immagini sui gruppi WhatsApp

Il caso di per sé non esiste nemmeno, perché tutti sono consenzienti. Se non fosse che pochi giorni dopo la donna va dal medico per fare un’ecografia programmata da tempo. Durante l’esame, il dottore le confessa che ha ricevuto via messaggio le foto di quello che è successo in quella nottata. E aggiunge che alcune di queste stanno già circolando in diverse chat di WhatsApp. La donna allora chiama furibonda il notaio, che ammette: «Sì le ho mandate io a un collega, ma non ti preoccupare. Raggiungimi qui nel mio studio così risolviamo il problema». Lei però si piomba dal suo avvocato, che subito presenta denuncia per revenge porn presso la procura.

Le indagini in corso e la curiosità dei cittadini

Da una parte, insomma, ci sono le indagini degli inquirenti. Il reato è proprio quello di aver diffuso immagini sessualmente esplicite senza il consenso delle persone ritratte: secondo il codice penale può valere la reclusione fino a sei anni e una multa di 15mila euro. Stando alle parole dei presenti, raccolti dagli investigatori, forse durante la serata giravano anche sostanze stupefacenti. Dall’altra parte ci sono le indagini dei cittadini, o meglio la curiosità irrefrenabile alimentata dal fuoco del gossip. Chi saranno il medico e il notaio?

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