Ultime notizie DaziDonald TrumpGazaUcraina
ATTUALITÀBancheFurtiInchiestePagamenti elettroniciTruffe

Furti contactless: si possono davvero perdere soldi solo passando accanto a un Pos?

01 Agosto 2025 - 10:37 Alba Romano
pos furto contactless
pos furto contactless
Video virali e un arresto a Sorrento rilanciano i timori sui furti con Pos portatili: tecnicamente possibili su piccole somme e solo con carte, ma restano rari e facilmente tracciabili

Nell’epoca contemporanea, anche il borseggio può diventare ipertecnologico. Negli ultimi giorni, infatti, è tornato al centro dell’attenzione il cosiddetto «borseggio 2.0», perpetrato con il pos, senza bisogno che la vittima tiri fuori dalla borsa o dalla tasca carte o telefono. Video virali mostrano presunti ladri che, armati di lettori di carte portatili, si aggirano tra la folla strusciando il dispositivo per sottrarre denaro con pagamenti contactless. Ma quanto c’è di vero? A riaccendere i riflettori è stato l’arresto di una donna a Sorrento. Trovata in possesso di un Pos mobile durante un fermo per un furto di una banconota da 100 euro, è accusata anche di una truffa a Roma dove, secondo gli inquirenti, avrebbe usato un lettore portatile per sottrarre circa 9.000 euro a una turista. Un caso anomalo per l’entità dell’importo e le modalità ancora in fase di accertamento, come fa notare il Corriere.

È possibile pagare «a tradimento»?

In teoria sì, ma nella pratica le difficoltà sono tante. I pagamenti contactless sotto i 50 euro su carta di credito non richiedono il Pin, ed è qui che si apre uno spiraglio per i truffatori. Diverso invece il caso degli smartphone, che necessitano sempre di una conferma tramite riconoscimento facciale, impronta digitale o password. In più, ogni Pos deve essere registrato con dati reali: documento d’identità, codice fiscale e perfino un video di riconoscimento facciale. Quindi, ogni transazione porta con sé una traccia identificabile, rendendo la truffa facilmente rintracciabile dalle autorità.

I rischi sono reali, ma limitati

Un test ha dimostrato che, anche passando più volte il Pos vicino a un portafogli, solo in un caso su tre si è attivato il pagamento. Inoltre, ogni transazione viene segnalata da un «bip» sonoro e da un SMS o notifica, quindi è difficile non accorgersene subito. Sul mercato si trovano portafogli e custodie «anti-NFC» per bloccare i pagamenti non autorizzati. Ma diversi studi, incluso uno italiano del 2023, hanno dimostrato che molti di questi sistemi sono inefficaci o basati su tecnologie superate. Una barriera parziale può essere data da una schermatura metallica, ma anche semplicemente tenere due carte vicine nel portafogli può creare interferenza.

Il vero pericolo? Gli skimmer

Molto più insidiosi sono gli skimmer, dispositivi nascosti su sportelli bancomat o Pos modificati, in grado di clonare le carte. Di solito sono accompagnati da una telecamera o un altro sistema per catturare il Pin. Fortunatamente, con gli smartphone questo tipo di frode non è applicabile. Per proteggersi da questo tipo di truffe, è bene controllare regolarmente i movimenti bancari e attivare le notifiche per ogni pagamento. In caso di sospetti, si consiglia di contattare subito la propria banca.

leggi anche