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Alessandro Venier, la calce presa su Amazon per coprire il cadavere, il rapporto tra suocera e nuora: tutti gli elementi da chiarire nel delitto di Gemona

02 Agosto 2025 - 10:52 Stefania Carboni
Lorena ha ucciso il figlio venerdì sera scorso, sezionandone il suo corpo e tornando a lavoro come se nulla fosse. Nell'interrogatorio ha chiesto della nipote di sei mesi. Il movente: il trasferimento imminente in Colombia del figlio con la famiglia

Poco dopo le 9 di questa mattina Maylin Castro Monsalvo, 30 anni, e Lorena Venier, 61 anni, sono comparse dal gip del tribunale di Udine Mariarosa Persico nell’udienza di convalida del loro fermo. Sono entrambe accusate dell’omicidio del 35/enne Alessandro Venier di Gemona del Friuli (Udine). Ad assistere le due indiziate gli avvocati Francesco De Carlo e Federica Tosel per la 30enne, Giovanni De Nardo per la 61enne. Lorena Venier ha motivato ieri, nel corso del suo interrogatorio, il gesto: il figlio voleva trasferirsi in Colombia con la moglie Mailyn e la figlioletta di sei mesi, lì dove aveva conosciuto la compagna 30enne. Una nuora che per la donna era come una figlia acquisita. Così Lorena ha ucciso il figlio venerdì sera scorso, ha sezionato il suo corpo e lo ha messo in un bidone con della calce viva per attutirne l’odore. Calce che, riporta il Messaggero Veneto, sarebbe stata ordinata su Amazon. Un gesto che fa propendere alla premeditazione, se venisse confermato l’ordine prima dell’omicidio, con il gravarsi del quadro accusatorio.

Lorena Venier al posto di lavoro dopo il delitto

Dopo aver commesso l’omicidio la donna, come se nulla fosse, è tornata al lavoro, nel distretto sanitario dell’ospedale di Gemona, dove lavora da sempre. Ha fatto passare ben cinque giorni prima che Maylin, ripassando davanti al cadavere, non ha retto e ha chiamato il 112. I colleghi di Lorena, riporta il Messaggero Veneto, l’hanno vista al suo posto almeno fino a mercoledì. Cioè fino al giorno prima della scoperta del cadavere. Chi ha avuto modo di lavorare con Lorena l’ha descritta come una «brava professionista, diligente e precisa». Ultimamente però, chi era in confidenza con lei, la vedeva provata dalle tensioni con il figlio Alessandro. «Ne ha fatte passare di tutti i colori alla madre».

Lorena Venier e il rapporto con la nuora Maylin

Dopo i lutti per la morte della madre e del fratello Lorena si era aggrappata alla compagna del figlio e alla sua nipotina. L’ha aiutata nella depressione post-partum e ora gli inquirenti cercano di capire cosa ha scatenato, in quei rapporti, la furia omicida. Alessandro invece, dopo essere diventato papà, aveva aumentato le occasioni di tensione e di scontro con la madre e la compagna. Il pensiero di Lorena era verso la nipotina. Ha chiesto di lei, durante l’interrogatorio.

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