Il cardinale Ruini: «La discesa in campo di Pier Silvio Berlusconi? Non la vedo, non ha il talento del padre». Ma poi smarca dal titolo della Stampa


Una discesa in campo di Pier Silvio Berlusconi? «Non la vedo come una prospettiva. Come leader politico Silvio Berlusconi aveva sicuramente delle doti di carisma. Ma si tratta di talenti personali nella vita pubblica che difficilmente passano da padre in figlio». Queste le parole del cardinale Camillo Ruini, presidente emerito della Cei, in un’intervista al quotidiano “La Stampa” ricordando l’amicizia che lo univa con il fondatore di Forza Italia. «E poi in Italia noi abbiamo Giorgia Meloni che è davvero molto brava e che ha saputo circondarsi di collaboratori di riconosciuto valore come il sottosegretario a Palazzo Chigi Alfredo Mantovano, giurista cattolico di indubbio spessore che ha dimostrato capacità e senso di responsabilità anche alla guida della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre. Figura di garanzia», sottolinea.
Legge sul fine vita: «Sopprimere un’esistenza non potrà mai essere eticamente accettabile»
«Adesso siamo entrati in un’epoca differente – spiega Ruini – e, più o meno, c’è una certa stabilità con un partito come Fratelli d’Italia che può contare all’incirca sul volume di consensi che aveva Forza Italia nel periodo più favorevole. Gli schieramenti destra-sinistra rimarranno questi sulla traccia di quanto avviene in Europa. Il fatto che la premier Meloni richiami nella sua azione di governo le radici cristiane costituisce un fattore estremamente positivo per l’Italia e per il cattolicesimo politico. Finite la Dc e l’unità politica dei cattolici si può impegnarsi in qualunque partito e testimoniare la propria identità cristiana. L’albero si riconosce dai frutti e adesso lo si vedrà sulla difesa dei valori». Il riferimento è alla legge sul fine vita. «Sono passati vent’anni dal referendum popolare sull’abrogazione dei paletti di civiltà posti dalla legge 40 sulla fecondazione assistita e la ricerca sulle cellule staminali embrionali. Non si raggiunse il quorum. Oggi si torna a negare la sacralità della vita dal concepimento al suo termine naturale. Bisogna vedere a quale legge sul fine vita si punta ad arrivare. Temo molto che se si farà una legge sarà purtroppo una cattiva legge perché vedo un’aggressività e una voglia di legittimare di fatto l’eutanasia. Sopprimere un’esistenza non potrà mai essere eticamente accettabile. Il quadro in cui si svolge la discussione non è né buono né rassicurante. Come si fa a dire che il suicidio assistito vada bene? Soffia un vento contrario alla vita che arriva dal Nord Europa, soprattutto dal Belgio un tempo cattolico e dai PaesiBassi. C’è la minaccia concreta che in Italia non si riesca ad esprimere politicamente la difesa dei valori non negoziabili che rischiano di scomparire uno dopo l’altro: prima il divorzio e l’aborto, ora il fine vita. Per questo serve il ritorno della Chiesa dei valori. I segnali non mancano».
La nota di Ruini
«In merito alla mia intervista pubblicata questa mattina – scrive in una nota il cardinale Ruini – voglio precisare che, come spesso capita, il titolo del giornale indurisce il contenuto dell’intervista. Non rientra nella mia responsabilità ciò che è scritto nel titolo, ma esclusivamente ciò che è contenuto nel testo della mia intervista»
(In copertina la Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, saluta il Card. Camillo Ruini, durante la messa per il ventesimo anniversario della morte di San Giovanni Paolo II nella Basilica di San Pietro in Vaticano, 2 aprile 2025. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI)