Nordio: «I magistrati sul referendum per la separazione delle carriere rischiano un’umiliazione»


«Ho paura di vincere il referendum, dopo un dibattito cruento che veda coinvolta la magistratura. Perché se questa si accodasse alla politica, o peggio ne guidasse la carica, una sconfitta sarebbe un’umiliazione che inciderebbe sulla sua credibilità, già pericolosamente crollata. E da cittadino e da magistrato non me lo auguro. La giustizia è lacrime e sangue delle persone, non può essere strumentalizzata a fini elettorali». Queste le parole di Carlo Nordio, ministro della Giustizia, in un’intervista a Conchita Sannino sul quotidiano “La Repubblica” a proposito della sua riforma che punta alla separazione delle carriere in magistratura. «La riforma è la logica conseguenza del codice voluto da Vassalli, eroe della Resistenza, e il dibattito dovrebbe esser contenuto in termini razionali. Ma gli aggettivi usati dall’opposizione, – ha aggiunto Nordio – e anche da una parte della magistratura, sono stati così aggressivi da rendere difficile un confronto. La legge riafferma l’assoluta indipendenza della magistratura requirente e giudicante: basta leggere il testo».
«Nessuno schiaffo dalla Corte Ue, la decisione dei giudici sia motivata»
Sulla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea che ha attribuito ai giudici nazionali il potere di valutare singolarmente la designazione dei cosiddetti «Paesi sicuri» replica: «Se all’Onu dovessero votare soltanto i Paesi considerati sicuri, ne resterebbero ben pochi». Battute a parte, è uno schiaffo. «Non direi – replica il Guardasigilli – La sentenza riconosce come legittimo ciò che abbiamo fatto: cioè designare tramite un atto legislativo un Paese terzo come ‘Paese di origine sicuro’». I giudici però hanno l’ultima parola. «Però quel sindacato deve essere effettivo e motivato. Il giudice deve accertarsi dell’affidabilità delle informazioni su cui fonda il suo convincimento, di cui deve fornire adeguata motivazione. E questo non si può dire sia sempre avvenuto. Non è un dettaglio», ha insistito Nordio.