Ultime notizie DaziDonald TrumpGazaUcraina
ATTUALITÀ3DPiemonteTorinoVaticano

Nuove simulazioni 3D confermano l’ipotesi: la Sindone non coprì un corpo umano, ma una scultura

02 Agosto 2025 - 10:37 Ugo Milano
sindone
sindone
Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Archaeometry conferma una tesi discussa da tempo: l’immagine impressa sulla Sindone di Torino sarebbe compatibile con un bassorilievo, non con un corpo umano.

La Sindone, il lenzuolo conservato nel Duomo di Torino che secondo la tradizione cristiana avrebbe avvolto il corpo di Gesù, dopo 2000 anni, o più probabilmente 600, torna a far parlare di sé. Un nuovo studio condotto da Cicero Moraes, esperto brasiliano in modellazione 3D noto per le sue ricostruzioni di volti storici, sostiene che l’immagine dell’uomo impressa sul telo non derivi dal contatto con un corpo reale, bensì con una scultura in bassorilievo. Lo studio, pubblicato sulla rivista Archaeometry, rafforza l’ipotesi che la Sindone sia un manufatto di origine medievale, una tesi che risale già agli anni Ottanta, quando un’analisi al radiocarbonio ne datò la realizzazione tra il 1260 e il 1390.

Il bassorilievo in legno, pietra o metallo

Utilizzando software di simulazione tridimensionale, Moraes ha confrontato due scenari: un lenzuolo virtuale adagiato su un corpo umano, e lo stesso lenzuolo posto su una superficie piatta modellata come un bassorilievo. I risultati sono stati chiari: solo la seconda simulazione riproduceva in modo fedele l’immagine impressa sulla Sindone. «La forma e la distribuzione dell’immagine sono molto più coerenti con una superficie piatta che con un corpo tridimensionale», ha spiegato Moraes al sito Live Science. La matrice, ha aggiunto, potrebbe essere stata realizzata in legno, pietra o metallo, e trattata in modo da imprimere l’immagine sul velo tramite colori o calore.

Nicolotti: «Nulla di nuovo per gli studiosi»

Anche lo storico torinese Andrea Nicolotti, docente all’Università di Torino e autore di diversi studi sul tema, ha commentato la ricerca, sottolineandone però il carattere non innovativo: «Queste conclusioni erano già state raggiunte secoli fa», ha dichiarato su Skeptic.com. «La scienza conferma oggi ciò che gli storici sanno da almeno quattrocento anni: l’immagine non può essere il risultato del contatto diretto con un corpo umano».

Foto di copertina: ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

leggi anche