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Giubileo dei Giovani, Papa Leone ai ragazzi: «Aspirate a cose grandi: non accontentatevi». La Messa conclusiva a Tor Vergata – Il video

03 Agosto 2025 - 09:50 Giovanni Ruggiero
Papa Leone
Papa Leone
Le parole del pontefice ai pellegrini che assistono alla celebrazione che chiude il Giubileo dei Giovani a Tor Vergata. L'appello a non fermarsi a vivere accumulando e consumando: «Abbiamo bisogno di alzare gli occhi». Nella messa a Tor Vergata, concelebrano con il Papa venti cardinali, 450 vescovi e 7mila sacerdoti.

Papa Leone è arrivato a Tor Vergata. Oggi presiede la messa conclusiva del Giubileo dei Giovani. Prima della messa a Tor Vargata, sta facendo un lungo giro in papamobile in tutti i settori dove i giovani questa notte hanno pernottato, nonostante sia arrivata un po’ di pioggia durante la notte e qualcuno abbia anche fatto un po’ di festa. I ragazzi lanciano al Papa bandiere e peluche.

Il saluto agli organizzatori

l Papa, prima della messa, ha salutato tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del Giubileo dei Giovani, dai rappresentanti della diocesi di Roma alla Protezione Civile, dalle forze dell’ordine ad Agostino Miozzo, coordinatore dell’assistenza al Giubileo. A presentare la lunga fila di persone a Papa Leone è stato monsignor Rino Fisichella, il responsabile del Giubileo 2025.

Papa Leone ai giovani: «Apirate a cose grandi»

Il Papa ha invitato i giovani a non colmare la loro sete con «surrogati inefficaci». Siamo fatti «non per una vita dove tutto è scontato e fermo, ma per un’esistenza che si rigenera costantemente nel dono, nell’amore. E così aspiriamo continuamente a un di più che nessuna realtà creata ci può dare; sentiamo una sete grande e bruciante a tal punto, che nessuna bevanda di questo mondo la può estinguere. Di fronte ad essa, non inganniamo il nostro cuore – ha detto il Pontefice -, cercando di spegnerla con surrogati inefficaci! Ascoltiamola, piuttosto! Facciamone uno sgabello su cui salire per affacciarci, come bambini, in punta di piedi, alla finestra dell’incontro con Dio. Ci troveremo di fronte a Lui, che ci aspetta, anzi che bussa gentilmente al vetro della nostra anima. Ed è bello, anche a vent’anni, spalancargli il cuore, permettergli di entrare, per poi avventurarci con Lui verso gli spazi eterni dell’infinito».

«La pienezza della nostra esistenza non dipende da ciò che accumuliamo né, come abbiamo sentito nel Vangelo, da ciò che possediamo», prosegue Prevost. «È legata piuttosto a ciò che con gioia sappiamo accogliere e condividere. Comprare, ammassare, consumare, non basta. Abbiamo bisogno di alzare gli occhi, di guardare in alto, alle “cose di lassù”, per renderci conto che tutto ha senso, tra le realtà del mondo, solo nella misura in cui serve a unirci a Dio e ai fratelli nella carità, facendo crescere in noi sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, di perdono, di pace».

Papa Leone nell’omelia ha citato un discorso di Bergoglio: «Ciascuno di noi è chiamato a confrontarsi con grandi interrogativi che non hanno una risposta semplicistica o immediata, ma ci invitano a metterci in cammino, a superare noi stessi, ad andare oltre, a un decollo senza il quale non c’è volo. Non allarmiamoci, allora, se ci scopriamo interiormente assetati, inquieti, incompleti, desiderosi di senso e di futuro. Non siamo malati, siamo vivi!», aveva detto Papa Francesco nell’agosto del 2023, messaggio oggi rilanciato da Prevost.

«Aspirate a cose grandi, alla santità, ovunque siate. Non accontentatevi di meno», ha continuato papa Leone. «Vi affido a Maria, la Vergine della speranza. Con il suo aiuto, tornando nei prossimi giorni ai vostri Paesi, in tutte le parti del mondo, continuate a camminare con gioia sulle orme del Salvatore, e contagiate chiunque incontrate col vostro entusiasmo e con la testimonianza della vostra fede! Buon cammino!».

Il lento deflusso da Tor Vergata per il ritorno a casa

Poco dopo le 10 è iniziato un primo lento deflusso dei pellegrini dalla spianata di Tor Vergata, a Roma, dove è in corso la messa per il Giubileo dei Giovani. I primi gruppi – tenuti sotto controllo dalla sala grandi eventi della Questura di Roma che sta gestendo l’uscita dei fedeli – stanno raggiungendo la stazione Anagnina della metropolitana