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Diecimila passi al giorno per vivere a lungo? Ne bastano di meno: lo studio che fa crollare la cifra simbolo del fitness

06 Agosto 2025 - 23:29 Giulia Norvegno
Coppia che corre
Coppia che corre
I benefici di una camminata costante sono anche mentali. Ma non serve ricercare ossessivamente il raggiungimento dei 10 mila passi ogni giorno. Cosa è emerso dallo studio dell'Università di Sydney

L’ormai famoso obiettivo dei 10mila passi giornalieri nasce da una campagna pubblicitaria degli anni Sessanta per vendere pedometri durante le Olimpiadi di Tokyo. Come ricorda il Corriere della Sera, quel dato non aveva alcun fondamento scientifico, eppure per oltre sessant’anni è rimasto il punto di riferimento nel mondo del fitness. Ora uno studio pubblicato su The Lancet ha finalmente fatto chiarezza: quella cifra è sempre stata completamente arbitraria. La ricerca dimostra che per ottenere benefici significativi sulla salute basterebbe camminare anche un po’ meno, cioè settemila passi. Certo arrivare a 10 mila non guasta, ma di certo non moltiplica in proporzione i benefici.

Cosa dice la ricerca dell’Università di Sydney

Il team guidato dalla professoressa Melody Ding ha analizzato 57 studi internazionali condotti tra il 2014 e il 2025, esaminando dati da oltre dieci Paesi. Il campione comprendeva tra 62mila e 161mila partecipanti, rendendo i risultati particolarmente solidi. I ricercatori hanno scoperto che già a partire da 2mila passi si osservano benefici, ma è intorno ai 7mila che i risultati diventano davvero significativi. A questo livello, camminare quotidianamente riduce il rischio di morte prematura del 47%, quello di sviluppare demenza del 38% e il diabete di tipo 2 del 22%.

Perché 7mila passi sono sufficienti

«La soglia dei 7.000 passi rappresenta un buon punto di partenza per ridurre morbilità e mortalità», ha spiegato al Corriere il professor Theodore J. Strange dello Staten Island – Northwell University Hospital di New York. Per la maggior parte delle persone, settemila passi corrispondono a circa un’ora di esercizio quotidiano. Aggiungere ulteriori tremila passi – pur rimanendo salutare – non porta miglioramenti proporzionalmente maggiori. L’obiettivo non è incentivare la pigrizia, ma rendere l’attività fisica più accessibile anche per chi è sedentario.

Un approccio più realistico al movimento

«Le persone che non si allenano con regolarità potrebbero essere motivate a perseguire un obiettivo alla loro portata», continua Strange. Il professor suggerisce soluzioni pratiche: prendere le scale, parcheggiare più lontano, fare lunghe passeggiate con il cane. L’esercizio dovrebbe diventare parte essenziale della routine quotidiana, al pari di mangiare e dormire. L’abbassamento del limite serve proprio a incoraggiare chi trova sempre scuse per non muoversi.

I benefici per corpo e mente

La ricerca conferma che l’esercizio fisico migliora anche la salute mentale stimolando la produzione di serotonina, cortisolo ed endorfine, che «riducono i sintomi di depressione e ansia», spiega il prof. Strange.

Foto di Rinke Dohmen su Unsplash