Hotel vuoti, ombrelloni chiusi, turismo “mordi e fuggi”: l’estate da dimenticare degli imprenditori italiani. Gassman: «Avete esagerato coi prezzi»


Firenze non è piena. Neppure ad agosto. Il centro resta affollato di visitatori giornalieri, ma hotel e case vacanza sono mezze vuote. Secondo gli albergatori, come riporta il Corriere della Sera, questa è proprio un’estate da dimenticare. La domanda è in calo da maggio. E la tendenza si è aggravata nei mesi successivi. Il tasso di occupazione oggi si aggira attorno al 50%. A confermarlo è Monica Rocchini, presidente di Assohotel Firenze. «Tante camere sono vuote. Sono calate le prenotazioni, soprattutto dagli Stati Uniti. E anche gli italiani spendono meno». Crollano le presenze, si abbassano le tariffe. Ma non basta. Il problema, secondo gli operatori, è anche la durata dei soggiorni. Sempre più turisti si fermano per una sola notte. Turismo «mordi e fuggi», con poca spesa e pochi effetti sull’economia locale.
La crisi di Airbnb e la denuncia di Alessandro Gassman
Gli affitti brevi non se la passano meglio. Il portale Inside Airbnb segnala oltre 13 mila offerte attive a Firenze, ma molte restano senza ospiti. Il prezzo medio per notte è di 243 euro. «Eravamo partiti bene, poi il vuoto», dice Lorenzo Fagnoni, presidente dei Property Managers. A pesare sono i dazi, il dollaro debole e l’incertezza geopolitica. La crisi però non riguarda solo le città d’arte. Anche le spiagge fanno i conti con ombrelloni chiusi e file in calo. E sul tema è intervenuto pure Alessandro Gassman. L’attore, via Instagram, ha accusato i gestori degli stabilimenti balneari: «Avete esagerato con i prezzi. La gente va in spiaggia libera». Il post è diretto, e diventa virale in poche ore. «Abbassate i prezzi e le cose, forse, andranno meglio. Capito come?», ha scritto. Il messaggio è accompagnato da una foto simbolica: ombrelloni vuoti, mare calmo, spiaggia deserta. In sottofondo, la canzone L’estate sta finendo dei Righeira.
«Non sarà un anno da record»
Intanto, chi lavora nel turismo guarda già a settembre e ottobre. Si spera in una ripresa, anche parziale. Ma le previsioni restano caute. «Non sarà un anno da record», ammette Francesco Bechi, presidente di Federalberghi Firenze. E mentre i numeri parlano chiaro, resta aperta la questione: che turismo cercano gli imprenditori italiani? Per molti, il nodo è proprio questo. Non solo prezzi alti e prenotazioni in calo. Ma una mancanza di equilibrio tra visitatori, città e residenti. «Avere turisti non vuol dire essere turistici – avverte Rocchini. – Ma pochi locali lo capiscono».