Morti intossicati da botulino, tre indagati per omicidio colposo. La procura: «Furgoncino sotto al sole tutto il giorno». I sospetti su altri clienti ignari


La Procura di Paola ha iscritto nel registro degli indagati tre persone a vario titolo per omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive nell’inchiesta sulle morti per intossicazione da botulino a Diamante, in provincia di Cosenza. Gli indagati sono il commerciante ambulante che avrebbe venduto il prodotto contaminato e i legali rappresentanti di due ditte che avrebbero fornito gli alimenti utilizzati per la preparazione dei prodotti venduti. Le vittime accertate sono Luigi Di Sarno, 52 anni, originario del Napoletano, e una donna residente nel Cosentino, deceduta nelle ultime ore.
Il sequestro del furgoncino: «Tutto il giorno sotto al sole»
«Le indagini – comunica la Procura guidata da Domenico Fiordalisi – hanno sinora consentito di accertare che le vittime e i soggetti contagiati avevano consumato un alimento potenzialmente contaminato, acquistato da un commerciante ambulante operante nel territorio di Diamante». Su disposizione del sostituto procuratore Maria Porcelli, è stato sequestrato il furgone adibito alla vendita ambulante. I primi rilievi indicano che «il mezzo stazionava per l’intera giornata sotto il sole, condizione che potrebbe aver favorito la proliferazione delle tossine botuliniche in prodotti deperibili, soprattutto se non adeguatamente conservati». Gli inquirenti precisano che «le ipotesi accusatorie sono in fase embrionale e saranno sottoposte a ulteriori verifiche tecniche e scientifiche, anche con il supporto dei Nas e dell’Asp di competenza».
Le diagnosi tardive: ritardi nel riconoscimento dei sintomi
La Procura evidenzia un aspetto critico: «In alcuni casi, il decorso clinico è stato aggravato dalla mancata tempestiva diagnosi, in quanto i sintomi non sono stati immediatamente riconosciuti come compatibili con intossicazione da botulino, ritardando pertanto l’avvio del trattamento specifico». L’autorità giudiziaria invita «eventuali altri consumatori che abbiano acquistato alimenti da ambulanti nella zona di Diamante nei giorni precedenti al manifestarsi dei sintomi, a rivolgersi con urgenza alle strutture sanitarie».
Terza vittima sospetta: disposta la riesumazione di una 45enne
La Procura di Paola ha aperto un’inchiesta su una morte sospetta di una 45enne avvenuta a Praia a Mare, dopo l’esposto presentato dal fratello. La donna avrebbe consumato un panino al food truck di Diamante dove hanno mangiato anche le altre vittime. Sarà disposta la riesumazione della salma per effettuare l’autopsia. Gli accertamenti coinvolgono anche la clinica privata di Belvedere Marittimo dove si erano recati sia Di Sarno che la 45enne. Gli inquirenti sospettano che i medici non abbiano riconosciuto tempestivamente i sintomi. Non è escluso che nei prossimi giorni possano essere indagati come atto dovuto.
Sequestro nazionale dei barattoli di cime di rapa sott’olio
La Procura di Paola ha disposto il sequestro immediato in tutta Italia di barattoli di cime di rapa sott’olio, ritenute all’origine dell’intossicazione. Luigi Di Sarno aveva consumato un panino con salsiccia e cime di rapa acquistato dal food truck a Diamante prima di morire durante il trasporto in ambulanza.
Il caso Sardegna: morta 38enne dopo guacamole contaminato
Nelle stesse ore è deceduta una donna di 38 anni ricoverata a Cagliari dopo aver consumato guacamole contaminato acquistato durante la “Fiesta Latina” di Monserrato. Otto persone erano state ricoverate con sintomi compatibili con l’intossicazione da botulino dopo aver consumato la salsa negli stand della manifestazione, che è stata immediatamente sospesa.
Protocolli sanitari attivati: intervento del Ministero della Salute
«A seguito di due importanti cluster di intossicazione botulinica che si sono verificati nelle ultime settimane in Sardegna e Calabria, il Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del Ministero della Salute ha immediatamente attivato tutti i protocolli sanitari», comunica il ministero. Maria Rosaria Campitiello, capo dipartimento della prevenzione, precisa che «il sistema di intervento ha reagito prontamente garantendo ai pazienti l’accesso tempestivo ai trattamenti antidotici salvavita». Il Ministero della Salute ha rafforzato le misure di sorveglianza e invita i cittadini alla massima cautela nel consumo di conserve non tracciate.