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Inchiesta urbanistica Milano, revocato l’arresto per Tancredi, Marinoni e Pella. Indagato Malangone, direttore generale del Comune

14 Agosto 2025 - 18:31 Cecilia Dardana
milano urbanistica
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Malangone accusato di induzione indebita nella vicenda Pirellino. Il suo nome compare in alcune chat con l’imprenditore Manfredi Catella (Coima) e con l’ex assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi

Il Tribunale del Riesame di Milano ha revocato gli arresti domiciliari e disposto un’interdittiva di un anno per l’ex assessore comunale Giancarlo Tancredi, l’ex componente della commissione paesaggio Giuseppe Marinoni e il manager Federico Pella. Tutti e tre, arrestati lo scorso 31 luglio nell’inchiesta sull’urbanistica, sono stati liberati. La decisione del tribunale arriva nello stesso giorno in cui si allarga il fronte degli indagati. Anche Christian Malangone, direttore generale di Palazzo Marino e braccio destro del sindaco Giuseppe Sala, infatti, è finito nel registro degli indagati con l’accusa di induzione indebita. Il suo nome compare in alcune chat con l’imprenditore Manfredi Catella (Coima) e con l’ex assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, depositate nei giorni scorsi dalla Procura al Tribunale del Riesame. Secondo quanto anticipato dal Corriere della Sera, le conversazioni – a tratti informali e confidenziali – si inseriscono nel filone legato alla riqualificazione del cosiddetto “Pirellino”, uno degli immobili simbolo del dibattito urbanistico milanese.

Il “Pirellino” e il progetto mai decollato

L’ex Torre dei Servizi Tecnici Comunali in via Giovanni Battista Pirelli, costruita negli anni ’60, fu acquistata nel 2019 da Coima attraverso un’asta pubblica. Nel 2021 venne presentato un ambizioso progetto di riqualificazione firmato da Stefano Boeri e Elizabeth Diller: una torre residenziale “botanica”, una serra urbana e spazi culturali. L’iter, però, si è arenato a causa di vincoli urbanistici e cambiamenti nel Piano di Governo del Territorio, che hanno rallentato le autorizzazioni.

Le accuse e il contesto dell’inchiesta

L’indagine ipotizza un sistema di pressioni e favori tra amministratori pubblici, imprenditori e professionisti per facilitare operazioni immobiliari di grande valore. Il reato contestato, in più episodi, è quello di induzione indebita: secondo la Procura, sarebbero state esercitate pressioni per ottenere pareri favorevoli dalla Commissione Paesaggio e altri uffici, in cambio di benefici politici o economici. Oltre a Malangone, sono indagati l’ex assessore Tancredi, l’ex presidente della Commissione Paesaggio Giuseppe Marinoni, l’architetto Stefano Boeri, l’imprenditore Catella e il sindaco Sala.

Le chat al centro del fascicolo

Nelle carte emergono scambi dal tono confidenziale. In un messaggio Catella chiede a Malangone di «sbloccare i progetti» e lo invita a un caffè «quando vuoi», in un altro lo definisce «un artista». Per la Procura, queste conversazioni dimostrerebbero la presenza di un canale informale e diretto tra vertici comunali e Coima, al di fuori delle procedure istituzionali.

La partita al Riesame

Il caso è ora davanti al Tribunale del Riesame, che deve decidere sulle richieste di misura cautelare per alcuni indagati. Negli scorsi giorni, i giudici hanno già annullato provvedimenti per altri due professionisti, ritenendo che in alcuni passaggi le somme di denaro contestate fossero in realtà compensi regolarmente fatturati. L’udienza di oggi ha riguardato, tra gli altri, Tancredi e Marinoni: la Procura ha depositato nuove chat per sostenere la gravità degli indizi.

Chi è Malangone

Direttore generale del Comune dal 2016, Malangone ha un passato come dirigente dell’Expo. Nel 2017 era stato assolto da un’accusa simile («il fatto non sussiste») in un procedimento per presunte pressioni politiche. Ora si ritrova di nuovo sotto i riflettori, in un’inchiesta che tocca il cuore dell’amministrazione milanese. Il Riesame si pronuncerà nei prossimi giorni, ma l’indagine proseguirà comunque nei suoi filoni principali. Il caso “Pirellino” rimane al centro del fascicolo: per la Procura è un esempio emblematico delle relazioni opache che avrebbero caratterizzato la gestione di alcune trasformazioni urbanistiche della città.

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