Mondiali di volley U21, due giocatrici non superano il test di genere: Vietnam squalificato. Bufera sulle ragazze «non conformi al regolamento»


È scoppiato un vero terremoto sportivo ai Mondiali femminili Under 21 di pallavolo, in corso a Surabaya, Indonesia. La nazionale del Vietnam è stata esclusa dalla competizione dopo che la Federazione Internazionale di Pallavolo (FIVB) ha riscontrato la presenza di giocatrici «non conformi al regolamento» all’interno della rosa. Una formula burocratica dietro cui si nasconde una delle decisioni più controverse nella storia recente del volley giovanile. La FIVB, nella comunicazione ufficiale, ha parlato di «non idoneità» ai sensi dell’articolo 12.2 del Regolamento disciplinare, senza fare nomi né fornire dettagli. Ma stanno già circolando ricostruzioni sui media locali e internazionali.
La squalifica di due atlete
Secondo quanto riportato da Fanpage, le atlete coinvolte sarebbero Dang Thi Hong e Nguyen Phuong Quynh. Le due sono state sospese dopo che test di genere avrebbero rilevato la presenza di cromosomi maschili nel loro DNA. Il provvedimento, preso a torneo in corso, ha avuto effetto immediato: entrambe sono state escluse dal match successivo contro Porto Rico e viste sugli spalti in borghese, impossibilitate a scendere in campo. La sanzione è stata durissima. Tutte e quattro le partite già giocate dal Vietnam nella fase a gironi, comprese le vittorie contro Indonesia, Serbia e Canada, sono state annullate e trasformate in sconfitte a tavolino per 0-3. In un colpo solo, la squadra, che era seconda nel girone e già qualificata, è scivolata all’ultimo posto, vedendo sfumare la possibilità di proseguire nel torneo.
Il commento del Ct Serbo
Secondo le ricostruzioni, il caso sarebbe esploso a seguito della richiesta di una squadra avversaria, che i media locali indicano nella Serbia, di effettuare ulteriori verifiche. Dopo la sconfitta per 3-0 contro il Vietnam, il ct serbo aveva dichiarato: «Non ci siamo mai allenate contro squadre maschili…», alimentando i sospetti. La scelta della FIVB di non comunicare in modo trasparente le ragioni della squalifica sta contribuendo a stendere un velo di mistero sulla vicenda.