La partita di burraco, la porta chiusa dall’interno e le ferite sul collo: giallo sulla morte di Silvana Damato. E le chiavi di casa sono sparite


La porta di casa era chiusa dall’interno a più mandate, ma le chiavi nell’appartamento di Bruzzano, in provincia di Milano, non si trovano. Parte da questo dettaglio, che poi tanto dettaglio non è, l’indagine sul giallo della morte di Silvana Damato, una ex tabaccaia di 70 anni trovata morta venerdì scorso nella sua vasca da bagno. Il volto e gli occhi sono tumefatti, una serie di segni sul viso e sul collo – nessuno fatale – sono stati ravvisati dal medico legale durante l’autopsia. Tutti elementi che hanno spinto la procura ad aprire un fascicolo per omicidio.
La partita di burraco e l’appuntamento bucato
Silvana Damato è divorziata da tempo, ha una figlia e due nipoti. Ha lavorato per anni in una tabaccheria in zona Stazione Centrale, nelle ultime settimane aveva invece un solo appuntamento fisso: alle 15.30, davanti al laghetto del Parco Nord, la partita di burraco insieme agli amici. Venerdì scorso, però, a quei tavolini della caffetteria Sun Strac lei non si è presentata. Sono stati proprio i compagni di carte, dopo ore di silenzio, a recarsi sotto casa di Silvana, in via Bisnati. Lì hanno trovato la sua bici, qualcuno l’aveva vista rientrare poco dopo mezzogiorno con una busta della spesa in mano, eppure lei al telefono non rispondeva.
Una casa in ordine e l’ipotesi omicidio
Gli amici hanno allertato subito forze dell’ordine, che a loro volta hanno attivato i vigili del fuoco. Dopo essersi calati dal tetto, hanno trovato una casa perfettamente in ordine. Solo due cose stonavano: le chiavi di casa introvabili e il cadavere immerso quasi completamente nell’acqua della vasca da bagno. Il primo esame autoptico ha evidenziato diverse contusioni e ferite tra volto e collo, oltre che tumefazioni intorno agli occhi. Ulteriori accertamenti dovranno determinare se sia presente acqua nei polmoni. Intanto però prende quota l’ipotesi di un atto violento da parte di una terza persona, che avrebbe potuto chiudere dall’interno l’appartamento. Gli inquirenti hanno già sentito familiari e conoscenti, ora stanno tentando di ricostruire gli ultimi contatti della donna tramite l’analisi del suo cellulare e lo studio delle telecamere.