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Animali domestici e divorzi, è vuoto normativo: il giudice non può decidere sull’affidamento. Come si stabilisce il diritto di visita

18 Agosto 2025 - 11:30 Alba Romano
divorzio animali domestici norma
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In caso di separazione giudiziale, l'animale da compagnia non può essere incluso nell'accordo. Ci sono però metodi alternativi per regolamentare le visite

Non solo i beni e i figli, anche gli animali domestici sono sempre più protagonisti degli accordi di separazione o divorzio tra le coppie. Con una grande differenza: secondo la normativa italiana, il giudice non può decidere del cane o del gatto. Nel caso in cui, infatti, si proceda ad andare ognuno per la propria strada per via giudiziale, è esclusa la possibilità che venga applicata all’interno dell’accordo una «programmazione» paragonabile a quella dei figli minori, completa di assegnazione e diritto di visita. Per farlo, bisognerà aprire un procedimento a sé stante.

I divorzi giudiziali e il vuoto legislativo italiano sugli animali

La ragione risiede, nella maniera più banale di tutte, all’interno della legislazione italiana. Nel nostro ordinamento, come spiega Marisa Maraffino nelle pagine del Sole 24 Ore, non esiste una norma che disciplini espressamente il diritto di visita per gli animali da affezione. Questo comporta una netta voragine tra le separazioni o i divorzi consensuali e quelli giudiziali. Nei primi, infatti, saranno gli ex coniugi stessi a trovare la quadra e regolare un diritto di visita. Nel secondo, al contrario, dovrebbe essere il giudice. Peccato che non possa. A ribadirlo negli ultimi mesi è stato il tribunale di Rovigo, che ha respinto il ricorso cautelare di un uomo che denunciava il fatto che la moglie gli impedisse di vedere il labrador acquisito da lei durante il loro matrimonio. Dopo un ricovero della donna in ospedale, la proprietà era stata trasferita alla madre di lei e da quel momento l’uomo non aveva più avuto accesso alle visite stabilite nelle condizioni di separazione.

Come si decide sull’affidamento degli animali domestici

L’unica alternativa per i divorzi giudiziali è riaprire un giudizio differente da quello della separazione. In sede di tutela possessoria potrà dunque essere regolata la tutela degli animali, tenendo sempre in mente che è fondamentale dimostrare in aula che si sia creato un «rapporto significativo» con l’animale così come stabilito due anni fa dalla Corte di Cassazione. Tra gli altri indici fondamentali per l’affidamento ci sono anche la durata della relazione, l’eventuale convivenza e la cura prestata durante la relazione. Così come, ovviamente, la presenza di figli minorenni a cui non si vuole negare la possibilità di continuare a vedere l’animale.

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