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«Ci rimasi malissimo», il ricordo di Pupo in controtendenza: «Baudo non mi ha mai considerato, mi disse che gli stavo antipatico»

18 Agosto 2025 - 16:53 Alba Romano
pupo baudo
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Trai tanti messaggi di cordoglio del mondo dello spettacolo spicca la voce fuori dal coro di Pupo: «Mi disse che gli stava antipatico anche il mio nome d'arte»

Tra le migliaia di messaggi di colleghi, amici e fan che ricordano e commemorano Pippo Baudo spunta una voce controtendenza. Ad andare «fuori da coro dell’apologia», come scrive egli stesso, è Pupo, al secolo Enzo Ghinazzi, che in un post sul suo profilo Instagram si accoda ai messaggi di cordoglio per lo storico conduttore e ne approfitta per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: «La scomparsa di Pippo Baudo ha generato un’infinità di post e commenti. Tantissimi artisti e addetti ai lavori hanno tirato fuori dall’album dei loro ricordi foto e pensieri per rendere omaggio a questo grandissimo personaggio» scrive nella prima parte del messaggio Pupo. Poi però incalza: «Naturalmente, come sempre accade in questi casi, nessuno è andato fuori dal coro dell’apologia».

«Lo ringrazio per non avermi mai aiutato»

Il risentimento del cantante di Arezzo affonda le radici negli albori della sua carriera, quando, stando alle sue parole, i trascorsi con Baudo non sono stati dei migliori: «Desidero comunque salutare e ringraziare Pippo Baudo per tutto ciò che ha fatto per la musica italiana ma, soprattutto, desidero ringraziarlo per non avermi mai considerato e aiutato. Ricordo quando mi disse che gli stavo antipatico e, soprattutto, gli stava antipatico il mio nome d’arte: Pupo». Nel messaggio Pupo afferma che il rifiuto di Baudo è stata la miccia che lo ha spinto a proseguire la sua carriera in maniera ancor più determinata: «Ci rimasi malissimo, ma non mi buttai giù, anzi, mi rimboccai le maniche e ricominciai a combattere. Grazie Pippo, senza di te, probabilmente, non avrei mai trovato quella tenacia e quella forza di reagire che oggi mi permettono di festeggiare i 50 anni di carriera e di essere sempre un “Pupo”».

«Negli anni 80 mi aveva già dato per finito»

Tra l’infinita schiera di artisti che Pippo Baudo si fregiava di «aver inventato», non si può certo annoverare anche Pupo, che in un passaggio afferma: «Il più grande Talent Scout di tutti i tempi aveva sentenziato, già negli anni 80, la mia fine». Ma una volta esternato tutto il suo risentimento, Pupo conclude con parole riconcilianti: «Che la terra ti sia lieve grandissimo uomo e monumentale artista».

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