Drag Queen dopo la messa dell’arcivescovo: scoppia la polemica sulla sagra nel modenese. Il Popolo della Famiglia: «L’evento va annullato»


Un calendario che accosta la messa solenne celebrata dall’arcivescovo di Modena, monsignor Erio Castellucci, e uno show di Drag Queen. È questo il programma della Sagra di San Luigi Gonzaga a Rovereto, in provincia di Modena, in scena dal 28 agosto al 1° settembre, che ha scatenato la polemica. Il 31 agosto, infatti, al mattino il vescovo celebrerà la messa, poche ore più tardi, sullo stesso palco, saliranno due Drag Queen con uno spettacolo che gli organizzatori definiscono «leggero, adatto a tutti». Un’accoppiata che per i promotori è normale nell’ambito di una festa popolare e laica, ma che per il Popolo della Famiglia è stata letta come una «provocazione blasfema».
Il Popolo della Famiglia: «L’evento va annullato»
«L’evento è stato incredibilmente inserito nel calendario ufficiale del sito della Diocesi di Carpi». Ha attaccato il dirigente nazionale del movimento, Mirko De Carli. «Dopo la scandalosa vicenda della mostra blasfema ora un concerto di Drag Queen? Che succede nel modenese? I fedeli sono disorientati e ci auguriamo che sia solo un errore o una sottovalutazione, una cosa però è certa: questo spettacolo va annullato, ora». Il riferimento è a una esposizione artistica dello scorso anno che scatenò dure contestazioni e portò persino a un’aggressione all’autore delle opere, giudicate «offensive del sacro», secondo quanto riferito dalla Gazzetta di Mondena.
La risposta della Diocesi
A fronte delle proteste, è arrivata l’inattesa risposta della Diocesi di Carpi, che ha preso posizione con una nota ufficiale: «La Sagra di San Luigi non è organizzata da realtà ecclesiali, ma dall’associazione laica e apartitica “Tutti insieme a Rovereto e Sant’Antonio-Onlus”». La partecipazione delle parrocchie, ha aggiunto, «si limita a proporre iniziative specifiche, con l’approvazione degli organizzatori. La programmazione degli spettacoli resta interamente di loro competenza». Nella stessa nota la Diocesi ha voluto stemperare i toni ricordando che la parola «sagra» è oggi una denominazione storica e popolare, senza connotazioni religiose dirette: «Anche l’intitolazione a San Luigi Gonzaga, risalente al 1926, ha perso da decenni il suo riferimento esclusivamente religioso».