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Morte di Davide Astori, la Cassazione e la condanna del dottor Galanti: il decesso «evitabile», i segnali ignorati e gli errori

26 Agosto 2025 - 20:39 Giovanni Ruggiero
Davide Astori
Davide Astori
La morte del capitano della Fiorentina il 4 marzo 2018 poteva essere evitata. O quantomeno posticipata, secondo i giudici della Cassazione che hanno depositato le motivazioni della sentenza

La Corte di Cassazione ha depositato le motivazioni della condanna a un anno per omicidio colposo inflitta al professor Giorgio Galanti, ex direttore di Medicina dello Sport dell’ospedale di Careggi di Firenze. I giudici della Quarta sezione della Suprema Corte hanno stabilito che la morte del capitano della Fiorentina Davide Astori, avvenuta il 4 marzo 2018 in un hotel di Udine, poteva essere evitata o, quantomeno, posticipato ad epoca significativamente posteriore» se Galanti «avesse prescritto gli esami necessari, consentendo una diagnosi corretta della patologia». Il calciatore fu trovato deceduto per le conseguenze di una fibrillazione ventricolare dovuta a una cardiomiopatia aritmogena mai diagnosticata.

I segnali d’allarme ignorati dal 2014 al 2017

I giudici hanno evidenziato come l’aritmia «osservata nel 2014 e poi ancora nel 2016 e nel 2017, in un atleta professionista sottoposto quotidianamente a sforzi fisici intensi (tra sedute di allenamento e partite disputate) doveva indurre, in base ad una buona pratica clinico-assistenziale, pur in assenza di familiarità e di sintomaticità, a sottoporre l’atleta ad indagine cardiologiche più approfondite».

Gli esami che avrebbero potuto salvare Astori

La Cassazione specifica che sarebbero stati necessari «Holter nelle 24 ore, secondo il concorde parere degli esperti, e risonanza magnetica cardiaca» per escludere la natura patologica associata a cardiopatia dell’extrasistolia riscontrata. Il professor Galanti ha invece rilasciato due distinti certificati, non prescrivendo ulteriori accertamenti e «ritenendoli superflui».

La violazione delle linee guida mediche

Secondo i magistrati, il medico si è «discostato dalle linee guida vigenti all’epoca, omettendo di prescrivere esami diagnostici fondamentali per la sicurezza del paziente». L’«omissione, reiterata in due distinte occasioni, ha impedito la diagnosi di una patologia potenzialmente letale in un giovane atleta professionista, con le conseguenze drammatiche che ne sono derivate».

Il precedente per falso ideologico

Lo scorso giugno Galanti aveva già ricevuto una condanna per falso ideologico nel processo relativo alla presunta falsificazione di un certificato medico rilasciato ad Astori nel 2018, quando il calciatore della Fiorentina si trovava in ritiro presso l’hotel di Udine dove poi è stato trovato senza vita.

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