Gaza, oltre 20 morti dall’alba. Peggiora la crisi umanitaria. Papa Leone XIV: «Mi associo a Teofilo III e Pizzaballa, no a spostamenti forzati»


La Striscia di Gaza continua a essere teatro di pesanti bombardamenti e operazioni militari da parte dell’esercito israeliano (Idf). Secondo fonti mediche locali citate da Al Jazeera, almeno 21 palestinesi sarebbero stati uccisi dall’alba di mercoledì 27 agosto, tra cui quattro civili mentre aspettavano gli aiuti umanitari. Le vittime si sommano a un bilancio già drammatico della crisi. Secondo il ministero della Salute nelle ultime 24 ore sarebbero morte di fame dieci persone.
Le operazioni dell’Idf nella Striscia: «Distrutte infrastrutture legate ad Hamas»
Le truppe israeliane continuano le operazioni alla periferia di Gaza City in vista di un’offensiva pianificata per conquistare il settore settentrionale della città. Secondo quanto riportato dall’Idf e dai media israeliani, la 99ma Divisione ha colpito infrastrutture sotterranee e di superficie legate a Hamas e ha distrutto diversi posti di osservazione. Contemporaneamente, la 162ma Divisione è impegnata in combattimenti a Jabaliya e nella periferia di Gaza City, con l’obiettivo dichiarato di eliminare agenti dei gruppi armati e smantellare le loro reti. Nel resto della Striscia, la 36ma Divisione prosegue le operazioni a Khan Younis.
La fame e la crisi umanitaria
La crisi umanitaria si acuisce ulteriormente. Secondo il ministero della Salute gestito da Hamas, nelle ultime 24 ore sono morte dieci persone per fame e malnutrizione, tra cui due bambini. Dall’inizio del conflitto, il numero complessivo delle morti legate alla carestia sale a 313, di cui 119 minori. La scarsità di cibo e acqua, unita alla distruzione delle infrastrutture sanitarie, rende ogni giorno più critica la sopravvivenza dei civili intrappolati nel territorio.
Ida: «Ucciso il comandante dell’Apparato di Sicurezza Generale di Hamas»
L’Idf ha inoltre annunciato l’uccisione di Mahmoud al-Asoud, comandante dell’Apparato di Sicurezza Generale di Hamas nella parte occidentale di Gaza, durante un raid aereo guidato dall’intelligence militare e dallo Shin Bet. L’esercito israeliano ha sottolineato che al-Asoud avrebbe avuto un ruolo centrale nell’apparato di sicurezza del gruppo armato, sia durante il conflitto in corso che negli anni precedenti.
La situazione politica a Tel Aviv
Intanto, in Israele, la situazione politica interna resta tesa. Migliaia di manifestanti sono scesi in strada per contestare i bombardamenti su Gaza e chiedere maggiore attenzione alla sorte degli ostaggi, bloccando autostrade e assediando le case dei ministri. Nonostante le proteste, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ribadito la prosecuzione dell’offensiva, convocando il Gabinetto di sicurezza. L’Idf ha dichiarato che tra le 21 vittime civili identificate, sei sarebbero membri attivi di Hamas, incluso uno coinvolto negli attacchi del 7 ottobre 2023, sottolineando la difficoltà di distinguere tra civili e combattenti nei raid. Sul piano diplomatico, resta lo stallo. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha frenato sul riconoscimento dello Stato palestinese, mentre il ministro degli Esteri israeliano Saar ha attaccato i governi occidentali di orientamento progressista.
Papa Leone XIV: «Mi associo a ciò che ha detto Pizzaballa»
Dopo che nella giornata di ieri, martedì 26 agosto, il cardinale Pierbattista Pizzaballa e Teofilo III – patriarchi di Gerusalemme – hanno annunciato che non si ritireranno dalla Striscia, anche Papa XIV ha espresso il proprio sostegno durante l’udienza generale. «Supplico che siano liberati tutti gli ostaggi, che si raggiunga un cessate il fuoco permanente e che si faciliti l’ingresso degli aiuti umanitari e che venga integralmente rispettato il diritto umanitario, in particolare l’obbligo di tutelare i civili e i divieti di punizione collettiva e di spostamento forzato della popolazione». Il Pontefice ha ribadito «l’obbligo di tutelare i civili, il divieto di punizione collettiva e deportazione della popolazione».
Trump e la grande riunione su Gaza
Sul fronte internazionale, il presidente statunitense Donald Trump presiederà mercoledì 27 agosto una «grande riunione» sulla crisi di Gaza. Lo ha annunciato l’inviato Usa Steve Witkoff, precisando che l’incontro avrà luogo alla Casa Bianca mercoledì 27 agosto e che sarà dedicato allo sviluppo di un piano completo per il territorio palestinese devastato dalla guerra. L’incontro è previsto per le 15 ora americana (in serata in Europa), e dovrebbe coinvolgere figure di alto livello della diplomazia e della sicurezza internazionale.