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Ucraina, palazzo Chigi: «No all’invio di truppe italiane senza fine delle ostilità». Su Kiev tempesta di 600 droni russi, strage di bambini e civili

28 Agosto 2025 - 18:15 Ugo Milano
La capitale è stata colpita durante la notte insieme ad altre dodici località del Paese. Per la premier italiana, ora è chiaro chi vuole la pace e chi no

Oltre 600 droni e 30 missili su Kiev e altre dodici località dell’Ucraina, sono i numeri del massiccio attacco che questa notte la Russia ha lanciato uccidendo almeno 18 persone. Tra i morti ci sarebbero anche quattro bambini, mentre i feriti e i dispersi si contano a decine. È l’ultimo raid, il più violento dell’ultimo mese, condotto da Mosca per colpire la retroguardia militare ucraina e le infrastrutture del Paese, tanto da mandare in tilt il traffico ferroviario. Tra gli edifici colpiti ci sarebbe anche la sede della delegazione dell’Unione europea in Ucraina: «I miei pensieri sono rivolti alle vittime ucraine e anche al personale Ue in Ucraina, il cui edificio è stato danneggiato da questo deliberato attacco russo», ha fatto sapere il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. «Gli intensi attacchi di questa notte su Kiev dimostrano chi sta dalla parte della pace e chi non ha intenzione di credere nel percorso negoziale. I nostri pensieri vanno al popolo ucraino, ai civili, ai familiari di vittime inermi, tra cui anche bambini, degli insensati attacchi russi». Ha commentato così l’attacco russo la premier Giorgia Meloni su X.

Il no del governo italiano all’invio di truppe in Ucraina

Il governo italiano ha ribadito di non aver alcuna intenzione di inviare proprie truppe sul territorio ucraino, anche se coinvolte in forze internazionali. Non prima quantomeno che sia stabilita «la fine delle ostilità». È il punto raggiunto dopo la riunione di questa mattina a Palazzo Chigi convocata dalla premier Giorgia Meloni. Dopo le polemiche tra il vicepremier Matteo Salvini ed Emmanuel Macron, proprio sull’ipotetico invio di soldati della forze occidentali sul territorio ucraino, il governo italiano ha chiarito la propria posizione con una nota: «Sono state approfondite le opportunità di dialogo verso una pace giusta, che si sono dischiuse nelle ultime settimane. Si tratta di un percorso la cui chiave di volta è costituita da robuste e credibili garanzie di sicurezza per l’Ucraina, da elaborare insieme agli Stati Uniti e ai partner europei e occidentali. L’Italia sta fornendo un contributo alla loro definizione con la proposta di un meccanismo difensivo di sicurezza collettiva ispirato all’articolo 5 del Trattato di Washington. È stato inoltre ribadito come non sia prevista alcuna partecipazione italiana a un’eventuale forza multinazionale da impegnare in territorio ucraino, mentre sono al vaglio ipotesi di monitoraggio e formazione al di fuori dei confini ucraini solo una volta raggiunta la cessazione delle ostilità».

I raid su Kiev, 20 distretti colpiti: «Personale Ue al sicuro»

Centinaia di droni e missili sono piovuti alle prime ore di oggi, giovedì 28 agosto, sul cielo di Kiev. Sono venti i distretti della capitale rimasti dilaniati dalle armi del Cremlino: «Colpito imprese del complesso militare-industriale e basi aeree militari ucraine», hanno fatto sapere da Mosca. «Stanno colpendo cinicamente gli edifici residenziali», ha denunciato invece su Telegram il sindaco della città, Vitali Klitschko. «Una casa di cinque piani è stata colpita direttamente. Tutto, dal quinto al primo piano, è andato distrutto». Al momento le autorità chiedono ai cittadini di non abbandonare i rifugi: «La minaccia dell’uso di armi balistiche continua». Nel frattempo, per le strade, da ore sono già in corso i tentativi di soccorso. Resi ancor più complicati dalla presenza di detriti e dai crolli degli edifici residenziali. «Il personale della nostra delegazione è al sicuro. La Russia deve cessare immediatamente i suoi attacchi indiscriminati contro le infrastrutture civili e unirsi ai negoziati per una pace giusta e duratura», ha fatto sapere su X la presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

La denuncia di Zelensky: «Il mondo chiude gli occhi, la Russia si sente impunita»

««Questi missili sono oggi una chiara risposta a tutti coloro che, da settimane e mesi, chiedono un cessate il fuoco e una vera diplomazia», ha scritto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un post su X. «La Russia sceglie la balistica invece del tavolo dei negoziati. La Russia preferisce continuare a uccidere piuttosto che porre fine alla guerra. Ciò significa che la Russia continua a non temere le conseguenze, continua ad approfittare del fatto che almeno una parte del mondo chiude gli occhi davanti all’uccisione di bambini e cerca scuse per Vladimir Putin». Zelensky ha duramente denunciato non solo l’attacco russo ma anche le titubanze dei potenti del mondo che, a suo avviso, non stanno stringendo a sufficienza la morsa attorno al collo del Cremlino. E il leader di Kiev cita i Paesi per nome: «Ci aspettiamo una reazione dalla Cina a quanto sta accadendo. La Cina ha ripetutamente chiesto di non espandere la guerra e di dichiarare un cessate il fuoco. […] Ci aspettiamo una reazione dall’Ungheria. Ci aspettiamo una risposta da tutti coloro che nel mondo hanno chiesto la pace, ma che ora più spesso rimangono in silenzio invece di prendere posizioni di principio».

Putin e l’invito a Pechino per la parata militare

Nel frattempo, però, la Cina non sembra aver fatto passi indietro per distanziarsi da Vladimir Putin. Anzi, il nome del presidente russo compare – al fianco di quello del dittatore nordcoreano Kim Jong-Un – tra gli invitati alla parata militare che si terrà a Pechino la prossima settimana. Rimane sempre sul tavolo l’offerta di un incontro faccia a faccia con Zelensky, un appuntamento che non sembra essere in cima alle priorità dello «zar».

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