Garlasco, un nuovo Dna sul pollice di Chiara Poggi: «Sulla scena altre tre tracce forse femminili»


Un nuovo Dna sul pollice di Chiara Poggi. Un profilo genetico rilevato sulla mano destra della vittima dell’omicidio di Garlasco. La stessa sul cui mignolo secondo i pubblici ministeri ci sono tracce biologiche di Andrea Sempio, il nuovo indagato. Oltre ad altre tre tracce biologiche presumibilmente femminili isolate in tre punti della scena del crimine la mattina del 13 agosto 2007. Il campione è stato contrassegnato dai Ris di Parma con la sigla MDX1. Ed è stato rilevato tramite un tampone sul pollice della mano destra di Chiara. La stessa – spiega oggi Il Tempo in un articolo a firma di Rita Cavallaro – in cui c’è il Dna di Sempio repertato pure sul pollice della mano sinistra.
Il nuovo campione di Dna
La traccia di Dna era stata considerata non utile nella relazione biodattilo del Ris comandata dal generale Luciano Garofalo, oggi consulente di Sempio. Se ne parla per la prima volta in una nota tecnica allegata alle operazioni irripetibili a Parma il 10 settembre 2007. Nella relazione si legge: «il ct (consulente tecnico, ndr) del pm, Cap. Alberto Marino, procede a riamplificare in tre round amplificativi distinti il campione contrassegnato dalla sigla “MDX1” che, relativamente ai marcatori autosomici (kit Identifiler), aveva manifestato la presenza di una possibile commistione fra due Dna distinti». La traccia era stata analizzata alla presenza del genetista Matteo Fabbri, che allora lavorava per il condannato Alberto Stasi.
L’esito degli esami
Il verbale di operazioni tecniche dell’11 settembre 2007 incorporava l’esito degli esami. Si visionano gli elettroferogrammi relativi agli amplificati, in triplo, corrispondenti al campione contrassegnato con la sigla “MDX1” che, relativamente ai marcatori autosomici (kit Identifiler), aveva manifestato la presenza di una possibile commistione fra due Dna distinti. I tre elettroferogrammi vengono giudicati non interpretabili a causa di un effetto ladder presente in grossa parte nei marcatori studiati dovuto verosimilmente a un’amplificazione random e quindi casuale del Dna e, inoltre, l’altezza dei picchi non è particolarmente elevata», scriveva proprio Fabbri. La relazione finale classifica la traccia con aplotipo Y negativo.
Il profilo maschile
Ma è certo che quello fosse un profilo maschile. Lo accerta la tabella dell’amplificazione, dove è indicato Id + Y perché gli esami sono stati ritenuti non interpretabili. Il profilo è stato rianalizzato nel 2014 dal professor Francesco De Stefano. Ovvero colui che ha estrapolato il Dna di Ignoto 1 sul mignolo destro e sul pollice sinistro di Chiara. Quel codice genetico sul pollice destro di Chiara, sopravvissuto in tre elettroferogrammi all’epoca non interpretabili, potrebbe essere collegato a un nome. Così come è accaduto con il nuovo indagato per l’omicidio.
L’inchiesta
L’inchiesta di Pavia guidata da Fabio Napoleone ora dovrà attendere i risultati del lavoro della superconsulente Cristina Cattaneo. Che dovrà rispondere sull’arma del delitto e sulla possibilità che ci fossero diverse persone sulla scena del delitto. «L’indagine non poteva essere riaperta senza l’ipotesi di più persone sulla scena, quindi per forza è così. La Procura ipotizza un concorso tra persone, quindi adesso cerca di scoprire chi sono i complici. Peccato che non si sappia ancora quali indizi sono a carico del mio assistito», ha detto Massimo Lovati, legale di Sempio. Parallelamente procede l’incidente probatorio sulle analisi genetiche affidato alla perita Denise Albani, con l’udienza per i risultati finali prevista per il 10 ottobre.
Le altre persone nella villetta di via Pascoli
Gli esami svolti su quel Dna femminile all’epoca non diedero riscontri per un’identificazione. La caratterizzazione aveva dato esiti non utili, forse per lo scarso numero di marcatori. Ma sempre all’epoca quel Dna ritrovato nel villino di via Pascoli poteva essere comparato con le donne che frequentavano casa Poggi prima del delitto. Anche perché quel materiale si trovava in punti cruciali della scena del crimine.