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Regionali in Puglia, Emiliano pronto a rinunciare alla candidatura: «Se aiuta a risolvere la questione, decida il partito per me»

02 Settembre 2025 - 12:47 Alba Romano
Michele Emiliano
Michele Emiliano
L'attuale governatore ha avuto un incontro con il capogruppo dei senatori del Pd Boccia e pare essere pronto ad assecondare le richieste di Decaro

Sembra potersi sbloccare lo stallo del centrosinistra per le regionali in Puglia. A sbrogliare la situazione sarebbe il passo indietro del governatore uscente Michele Emiliano, su cui era calata la scure dell’eurodeputato e futuro candidato Antonio Decaro. Dopo l’incontro di ieri, lunedì 1 settembre, con il capogruppo dei senatori del Pd, Francesco Boccia, Emiliano avrebbe aperto a una parziale uscita di scena rinunciando alla candidatura nelle liste del Pd: «Se aiuta a risolvere la questione, decida il partito per me» avrebbe detto Emiliano a Boccia.

Il nodo Nichi Vendola

Una soluzione che già aleggiava tra le fila del Pd, e anche l’unica possibile per proseguire con la candidatura di Decaro dopo che lo stesso eurodeputato aveva annunciato che non sarebbe stato «ostaggio di Emiliano e Vendola». Questo perché anche la figura del presidente della Ragione Puglia dal 2005 al 2015 non è gradita tra le liste: «A Michele Emiliano e a Nichi Vendola mi legano stima e affetto sinceri, oltre che una storia comune di cui sono orgoglioso e che non rinnego. Ma io voglio essere un presidente libero, capace di assumermi fino in fondo la responsabilità delle scelte» aveva detto Decaro.

La trattativa tra Pd e Avs

Su Nichi Vendola il Pd dovrà trovare un accordo con Alleanza Verdi e Sinistra, che propone la candidatura di Vendola nella speranza di raccogliere le migliaia di voti che porta in dote e raggiungere la soglia di sbarramento del 4%. L’opzione potrebbe essere il negoziato, con il Pd pronto a offrire, secondo quanto riferito dal Corriere della Mezzogiorno, alcune candidature a sindaco in importanti città e uno o due assessori nella possibile futura giunta. Una questione delicata che dovrà vedere i due leader, Schlein e Fratoianni, trovare un accordo che non mini la credibilità politica di Avs e che non «faccia fare una brutta figura», come detto da Angelo Bonelli.


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