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La Francia vuole copiare l’Italia sui rave party, il ministro dell’Interno Retailleau: «Una legge per vietarli»

02 Settembre 2025 - 08:45 Giammarco Pio Isoldi
ministro interno francese
ministro interno francese
Un grande rave party tenutosi nel fine settimana scorso ha riacceso il dibattito sui raduni non autorizzati: «il rave party deve diventare un reato e non solo una multa» ha annunciato il ministro

In quelli che sono giorni di tensione tra Italia e Francia dal punto di vista diplomatico, un riavvicinamento potrebbe arrivare su una questione del tutto inattesa: i rave party. Il ministro dell’Interno francese, Bruno Retailleau ha infatti affermato di voler prendere ispirazione dal provvedimento adottato dal governo Meloni durante il primo consiglio dei ministri il 31 ottobre 2022: «L’Italia, tre anni fa, ha approvato una legge molto dura in cui criminalizzava l’organizzazione di queste manifestazioni. Sono vietati. Dovremo fare la stessa cosa in Francia», ha detto il ministro dell’Interno francese secondo quanto riportato dal network Bfmtv.

L’ispirazione italiana

La linea da seguire secondo Retailleau è quella di inasprire le pene per quelli che nell’ordinamento italiano sono stati definiti «raduni non autorizzati». Ma se il governo Meloni aumentò le sanzioni per un reato già previsto, portando la reclusione da tre a sei anni e le multe da mille a 10 mila euro, nel caso francese si tratterebbe dell’introduzione di uno del tutto nuovo: «il rave party deve diventare un reato e non solo una multa» ha detto il ministro dell’Interno. «Deve essere un reato minore e non solo una multa, con il rischio del carcere. In Italia si arriva fino a sei anni di carcere e diverse decine di migliaia di euro di multe» ha proseguito Retailleau, ipotizzando una misura che colpisca sia gli organizzatori che i partecipanti. «Prima di tutto multiamo gli organizzatori e poi, poi, anche, la partecipazione per un importo pari, ad esempio, a 750 euro» ha concluso.

Il rave party nell’area dell’incendio

Come in Italia l’attenzione del governo verso i rave party si intensificò dopo un grande raduno a Modena, anche in Francia un recente episodio ha riacceso il dibattito pubblico. Le parole del ministro arrivano, infatti, dopo un rave party organizzato nelle Corbieres, nel sud della Francia, regione nella quale ad agosto si è verificato un grande incendio che ha messo in ginocchio la popolazione. Il rave party che si è tenuto nel fine settimana appena trascorso, e a cui hanno partecipato più di 2500 persone, si è svolto proprio nell’area di 16.000 ettari andata in fumo. Le fiamme di inizio agosto hanno provocato la morte di una donna e la distruzione di 36 case: «È totalmente indecente: una donna che è morta. È un territorio ammaccato. Non dovremmo festeggiare» ha concluso Bruno Retailleau.

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