Il matrimonio indù di Reinhold Messner e Diane Schumacher, tra fiori al collo e giri intorno al fuoco sacro


Reinhold Messner si è risposato. Ma sempre con Diane Schumacher. Stavolta però con un rito indù. Che prevede una ghirlanda di fiori al collo e sette giri intorno al fuoco sacro mano nella mano. Il rito si è svolto nel Rajasthan in India. «Non ci aspettavamo tutto questo clamore, volevamo semplicemente condividere un momento per noi importante. La cerimonia è stata molto emozionante, più di quando ci eravamo sposati tra le mie montagne. Qui è stata Diane a organizzare tutto e abbiamo trovato il posto ideale. Sono molto felice», dice lo scalatore al Corriere della Sera.
Il Pakistan
La coppia è in viaggio in Pakistan. E lì potrebbero sposarsi una terza volta. «Partiamo insieme perché Diane mi ha promesso di continuare questa iniziativa dopo che non ci sarò più», spiega Messner. I due hanno 36 anni di differenza. Si sono conosciuti nel 2018 sul ponte davanti al Castello di Brunico. Lui le chiese il numero di telefono. Si sono sposati il 28 maggio, tre anni dopo il primo incontro. Messner compirà 81 anni il 17 settembre, lei ne ha 45. «Il nostro secondo matrimonio in India è stato più di una celebrazione, è stato un simbolo di unione, di amore senza confini». E ancora: «È stato magico, mistico. Solo noi due. Perché noi due, insieme, diamo il meglio di noi stessi. Amiamo le persone, amiamo stare con gli altri. Ma la vita talvolta si riduce alla sua forma più pura: noi due da soli, fianco a fianco, più forti del mondo che ci circonda».
Il Pakistan
In Pakistan, spiega, «non si tratta soltanto di costruire scuole, ma di restituire qualcosa alle persone che un tempo mi hanno sostenuto: dall’amore nasce la compassione, dalla compassione l’empatia, dall’empatia la disponibilità ad aiutare». Ora, però, c’è da pensare alla festa di compleanno di Reinhold: «Per me la cosa più importante è essere attivo, creativo, realizzare le idee. E questo è possibile solo in un legame d’amore. Diane sa fare sempre più cose, io meno, e non mi vergogno a dirlo. Non ho nessun rimpianto».