Ultime notizie Donald TrumpGazaMostra del Cinema di VeneziaUcrainaUS Open
ESTERIAeroportiRussiaServizi segretiSpionaggio

La «guerra invisibile» del Gps: così la Russia mette a rischio i cieli europei

02 Settembre 2025 - 10:16 Ugo Milano
antenna kalinigrad
antenna kalinigrad
Le interferenze russe ai Gps: tra jamming e spoofing che disturbano aerei e navi civili dal Baltico al Mar Nero.

Dal Baltico al Mar Nero, passando per i confini orientali dell’Unione Europea, i segnali di navigazione satellitare sono diventati terreno di una guerra silenziosa ma sempre più pericolosa. Nessun missile o carro armato, ma semplici impulsi elettromagnetici di origine russa. Che dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina nel 2022 si sono estesi ben oltre i campi di battaglia. Al centro della discussione c’è la maxi-antenna di Okunevo, a Kaliningrad, exclave russa affacciata sul Baltico e a meno di 100 chilometri dall’Unione europea.

Le analisi

Secondo le triangolazioni di esperti internazionali, da lì partirebbero molte delle interferenze che disturbano i sistemi di bordo di aerei e navi civili a centinaia di chilometri di distanza. Compreso il volo su quale viaggiava Ursula von der Leyen, che è stato costretto ad atterrare alla vecchia maniera: carte aeronautiche e istinto dei piloti. Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, alcuni generali europei avevano proposto di «abbatterla o disinnescarla». Ma l’idea è stata accantonata per evitare di estendere il conflitto.

Le altre antenne lungo il confine

Quello di Kaliningrad non è l’unico sito. Postazioni fisse e mobili sono state individuate anche nei pressi di San Pietroburgo, lungo il confine ucraino e vicino all’Estonia. A gestire queste infrastrutture ci sono le unità specializzate nella guerra elettronica, come la 16ª Brigata e il 218º Reggimento. Ufficialmente, Mosca impiega questi sistemi per neutralizzare i droni ucraini o deviare missili guidati come gli Himars. Ma l’effetto collaterale è un conflitto parallelo che minaccia i cieli europei.

Jamming e spoofing

I due principali metodi con cui le antenne russe interferiscono con i seganli di droni e aerei sono il jamming e lo spoofing. Il primo consite nella cancellazione temporanea del seganle Gps, una schermatutra che “spegne” il sgnale. Lo spoofing è invece più insidioso perché consiste nell’invio di segnali fasli che possono disorientare i sistemi di navigazione essenziali. Quella che dovrebbe essere una tecnica difensiva di guerra ha avuto pesanti ricadute sul traffico aereo dell’europa Nord-orientale: nel gennaio scorso un volo Ryanair diretto a Vilnius è stato deviato d’urgenza in Polonia. Anche Finnair, la compagnia di bandiera finlandese ha sospeso per un mese la rotta verso Tartu, in Estonia.

Un rischio per i voli civili

I dati raccontano la portata del fenomeno: secondo l’Università di Stanford, tra 90 e 150 jet al giorno hanno segnalato problemi gravi nell’agosto 2023. La Iata, l’associazione internazionale delle compagnie aeree, rileva che gli episodi di perdita del segnale Gps sono aumentati del 220% tra il 2021 e il 2024, con un’incidenza di oltre 56 casi ogni mille voli. In Scandinavia, soprattutto nel Finnmark norvegese, le interferenze sono state registrate per quasi 300 giorni nel 2023, seconDO quanto riportato da Repubblica.

I voli a rischio

Lì, alle porte delle basi nucleari russe della penisola di Kola, il disturbo al Gps mette in pericolo i voli civili che dipendono dalla strumentazione satellitare, soprattutto viste le condizione meteo dell’Artico. Per comprendere l’estensione del fenomeno basta visualizzare le mappe messe a disposizione dal sito specialistico Flightradar24: Se il continente americano e e quello europeo sono tutti contrassegnati in verde, a significare un’assenza di interferenze, appena ci si avvicina al confine russo la situazione si comolica: il Baltico, il Mar Nero, la Polonia orientale, la Romania e la Bulgaria, sono tutte contrassegnate in rosso.