Dopo le interferenze sul volo di von der Leyen, anche l’aereo di Sanchez è costretto a tornare a terra. Ma questa volta l’ipotesi è un guasto tecnico


Settimana tormentata per gli spostamenti aerei dei leader europei. Dopo l’interferenza delle antenne russe che hanno costretto a un atterraggio complicato il volo su cui viaggiava Ursula von der Leyen, anche l’aereo del primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, ha riscontrato dei problemi tecnici ed è dovuto tornare alla base. A quanto si apprende, sembra che questa volta non si tratti di un’interferenza che ha colpito il Gps del velivolo ma di un guasto tecnico imputabile all’età dell’aereo. Secondo i media spagnoli, non è la prima volta che i velivoli a disposizione del governo e della Casa Reale mostrano i segni del tempo che passa. Da tempo si discute di un rinnovo della flotta, ma i costi elevati e le inevitabili polemiche politiche hanno sempre rallentato la decisione.
Il vertice di Parigi
Sanchez ha quindi dovuto rinunciare al viaggio a Parigi per il vertice della coalizione dei volenterosi sull’Ucraina. Ma il dietrofront dell’aereo non impedirà al primo ministro spagnolo di partecipareal summit convocato da Emmanuel Macron, con la partecipazione di Volodymyr Zelensky. Il premier parteciperà comunque in videoconferenza, così come il premier britannico Keir Starmer e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
La Spagna esclusa dall’ultimo summit
Per Sánchez quello di Parigi è un passaggio importante: la Spagna è stata l’unica dei grandi paesi europei esclusa dall’ultimo incontro sull’Ucraina a Washington. Presenti Meloni, Macron, Merz, Starmer e anche il premier finlandese Alexander Stubb, Sanchez ha probabilmente pagato lo scontro con Trump al vertice Nato dell’Aia sulla spesa militare. Madrid si è impegnata a raggiungere il 2,1% del Pil, rifiutando però la richiesta americana di arrivare al 5%, che Sánchez considera insostenibile e dannosa per il welfare spagnolo.