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Marostica, 42enne accoltellata e presa a pugni al lavoro dall’ex marito: salvata grazie a una cliente della sala slot. Arrestato 45enne

07 Settembre 2025 - 13:30 Ygnazia Cigna
donna accoltellata marostica
donna accoltellata marostica
L'uomo ora dovrà rispondere dell'accusa di tentato omicidio aggravato

Un uomo di 45 anni, residente a Rosà, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio aggravato per aver aggredito la sua ex moglie la scorsa notte a Marostica, in provincia di Vicenza. Secondo le ricostruzioni, la donna è stata colpita con un coltello al volto, al torace e alle braccia e presa a pugni in più parti del corpo. L’aggressione è avvenuta poco prima delle 23, intorno alle 22.45, mentre la vittima si trovava sul posto di lavoro: una sala slot, dove lavora come barista. Le forze dell’ordine sono intervenute poco dopo, soccorrendo la donna che è stata trasportata d’urgenza all’ospedale San Bassiano, dove è attualmente ricoverata in Osservazione Breve Intensiva. L’aggressore, invece, è stato portato alla casa circondariale di Vicenza in attesa dell’udienza di convalida.

L’aggressione: come è riuscita a salvarsi grazie a una cliente

Durante l’aggressione, la donna ha cercato disperatamente aiuto, urlando e attirando l’attenzione di alcuni clienti e riuscendo a spostarsi in un’altra sala del locale. Lì ha continuato a chiedere soccorso, ma l’ex marito l’ha seguita, continuando a insultarla, minacciarla di morte e colpirla. Una cliente, pur anche lei sotto minaccia dall’uomo, ha fatto nascondere la vittima tra le slot e ha chiamato il 113. Grazie al suo intervento, i carabinieri sono intervenuti e hanno trovato l’uomo sporco di sangue, che alla loro vista ha lasciato cadere il coltello ed è stato subito fermato. Il coltello, lungo circa 14 centimetri, si è rotto in più pezzi: alcuni recuperati sul posto, mentre la punta è rimasta conficcata nel gomito sinistro della donna. Le immagini delle telecamere di sorveglianza del locale hanno confermato quanto accaduto. Dagli accertamenti delle forze dell’ordine, è emerso che l’aggressione alla sala slot non è un caso isolato. La prima segnalazione di una lite violenta nella coppia risale al 2015 quando i due erano ancora sposati. dopo la separazione, la donna era andata a vivere in un altro comune, a Marostica, dove ha trovato lavoro nella sala slot.

La condanna di Luca Zaia

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, – che per primo ha reso noto il caso – ha espresso dura condanna per quanto accaduto, definendo l’episodio «l’ennesimo caso di violenza di genere che lascia sgomenti e rappresenta una ferita profonda per tutta la comunità veneta». «Alla donna va la mia vicinanza – ha dichiarato Zaia – e quella dell’intera Regione. Non dobbiamo mai arretrare di un passo nella lotta alle aggressioni di genere e a ogni forma di violenza contro le donne. È fondamentale dare un messaggio corale, forte e coeso, che unisca istituzioni, società civile e cittadini: non esiste giustificazione che possa attenuare un atto tanto vile». Il governatore ha inoltre ringraziato le forze dell’ordine per il tempestivo intervento e ha auspicato che venga fatta piena chiarezza sull’accaduto: «Il Veneto non tollera la violenza: continueremo a lavorare con determinazione per promuovere una cultura del rispetto e della dignità di ogni persona».

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