Nichi Vendola candidato in Puglia: «Sono quello di sempre, anche se con più rughe»

«Sono quello di sempre anche se con più rughe. Anzi, la mia visione si è ulteriormente radicalizzata. Perché siamo precipitati in un nuovo evo: di guerra globale, di crisi ecologica, di disumanizzazione. Oggi occorre essere diversi dal realismo di chi predica il riarmo, estremisti nella difesa dei diritti umani e del diritto internazionale, sovversivi nei cammini di pace». Nichi Vendola parla così del suo ritorno alla politica in un’intervista a La Stampa. Poi discute della candidatura a consigliere con Avs: «La Puglia è il luogo delle mie radici e delle mie sfide più belle. Ho contribuito a creare una Puglia che non c’era, marchio di qualità e innovazione. Per questo in tanti, di tutte le generazioni, mi hanno chiesto di tornare», dice l’ex governatore.
La missione del centrosinistra
«Il centrosinistra se diventa potere e sottopotere tradisce la propria missione», dice Vendola. «Di qui in avanti dobbiamo sempre ricordare a noi stessi che il governo è uno strumento e non il fine della lotta politica. E qui al Sud non possiamo che sentirci eredi della tradizione salveminiana della critica feroce al trasformismo». E prorpio per questo è pronto a denunciare il voto di scambio, oggetto di un’allarme del procuratore di Bari all’Antimafia: «L’ho sempre fatto. Anche in anni in cui imperversava l’idea esotica della mafia come fenomeno esclusivamente siciliano. Io sono al servizio solo della mia comunità politica e della mia gente. Farò con serietà il consigliere regionale, cercando di favorire la crescita di una nuova generazione. Non ho ambizioni di carriera, ma non mi sono mai ritirato in un eremo: la passione politica non va mai in pensione, almeno non la mia», conclude.
