Attacco di Israele a Doha contro Hamas. Qatar: «Adotteremo tutte le misure per proteggere la nostra sovranità». Meloni: «Contrari a ogni forma di escalation»


L’emiro del Qatar Tamim bin Hamad al-Thani amim ha detto che «il Qatar adotterà tutte le misure necessarie per proteggere la propria sicurezza e preservare la propria sovranità». Lo fa sapere il suo ufficio in una nota diffusa dopo una telefonata tra l’emiro e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Stamane Israele ha colpito a Doha una delegazione di Hamas impegnata nei negoziati su Gaza, procurando sei vittime. «Lo Stato del Qatar condanna e denuncia con la massima fermezza questo attacco sconsiderato e criminale e lo considera una flagrante violazione della sua sovranità e sicurezza e una chiara violazione delle regole e dei principi del diritto internazionale», ha dichiarato il Diwan in una nota. Il paese arabo è stato informato dagli Stati Uniti ad attacco in corso. Gli Stati Uniti, a loro volta, sono stati avvertiti da Israele pochi minuti prima dell’attacco. Trump ha assicurato l’emiro «che una cosa simile non accadrà di nuovo sul loro territorio». Anche se eliminare Hamas, a detta della Casa Bianca, Hamas, che «ha prosperato sulle sofferenze di chi vive a Gaza, è un obiettivo degno».
La solidarietà di Meloni al Qatar
«Esprimo a nome mio personale e del Governo italiano sincera vicinanza all’Emiro Tamim bin Hamad Al Thani e al Qatar, ribadendo il sostegno italiano a tutti gli sforzi per porre fine alla guerra a Gaza»”. Lo afferma sui social la premier Giorgia Meloni, aggiungendo che «l’Italia rimane contraria a ogni forma di escalation che possa comportare un ulteriore aggravamento della crisi in Medio Oriente». Questa la reazione italiana all’attacco dell’Idf in Qatar per colpire alti esponenti di Hamas nella capitale Doha, durante i negoziati per Gaza. Stessa posizione espressa anche dal ministro della Difesa Guido Crosetto: «Esprimo, a titolo personale e a nome della Difesa italiana, la mia più sincera solidarietà a Sua Eccellenza Sheikh Saoud bin Abdulrahman Al Thani, Vice Primo Ministro e Ministro della Difesa del Qatar, e al popolo qatariota. Condanno qualsiasi forma di escalation che possa aggravare ulteriormente la crisi in Medio Oriente e comprometterne stabilita’ e sicurezza. Confermo l’impegno della Difesa italiana a sostenere ogni sforzo volto a porre fine alla crisi di Gaza». Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha inviato un messaggio di solidarietà al Primo ministro e Ministro degli Esteri del Qatar Sheikh Mohammad Bin Abdel Rahman Al Thani e a tutto il popolo qatarino. «Gli attacchi hanno leso la sovranità di un Paese amico che da mesi sta lavorando per fermare la guerra a Gaza e per aiutare la stessa Israele a recuperare gli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi di Hamas. Il cessate-il-fuoco, il negoziato, una tregua definitiva sono un percorso obbligato per evitare una nuova crisi ancor più devastante e pericolosa per tutto il Medio Oriente. Su questa strada l’Italia continua a incoraggiare il Qatar. Siamo convinti che la diplomazia e il dialogo restino la via maestra per una soluzione giusta e duratura al conflitto, che consenta finalmente al popolo israeliano e al popolo palestinese di raggiungere la pace, in condizioni di sicurezza per tutti», ha dichiarato il numero uno della Farnesina.
Netanyahu: «Abbiamo accettato la proposta Usa»
«La guerra a Gaza può finire immediatamente, perché abbiamo già agito», così è intervenuto il premier israeliano Benyamin Netanyahu durante l’evento per il Giorno dell’Indipendenza Americana presso l’ambasciata statunitense in Israele. «Abbiamo accettato i principi stabiliti dal Presidente Trump per porre fine alla guerra, che includono: il rilascio immediato di tutti i nostri ostaggi e gli altri principi che Israele ha posto come condizioni per la fine del conflitto» senza fornire dettagli su quali siano le ulteriori condizioni. Le parole di Netanyahu arrivano nello stesso giorno in cui l’Idf, ha bombardato un edificio di Doha, nel Qatar, in cui si stava svolgendo una riunione dei dirigenti di Hamas: «Oggi a mezzogiorno, alla luce di un’opportunità operativa e dopo consultazioni con tutti i vertici del sistema di sicurezza, il premier Netanyahu e il ministro della Difesa Katz hanno deciso di attuare l’istruzione data ieri sera dopo l’attentato a Gerusalemme e l’attacco all’Idf a Gaza. Lo Shin Bet e l’Idf hanno eseguito l’operazione a Doha in modo preciso ed efficace». Questa la nota l’ufficio del primo ministro israeliano, specificando che si tratta di una dichiarazione congiunta con Katz. L’operazione in Qatar, spiegano media americani come Chanel 12, sarebbe stata autorizzata dal presidente degli Stati Uniti.
Cosa è successo:l’attacco israeliano a Doha
Un alto funzionario israeliano ha confermato a Channel 12 che è stata condotta un’operazione di omicidio mirato contro alti esponenti di Hamas sul suolo del Qatar, nella capitale Doha. Un’esplosione è avvenuta presso il quartier generale dell’organizzazione terroristica di Hamas. La Tv saudita al Arabiya riferisce che nell’attacco è stato ucciso il leader di Hamas Khalil al-Hayya, capo negoziatore e già vice di Yahya Sinwar, ma anche Zaher Jabarin, Khaled Mashaal e Nizar Awdallah. Ma questa informazione è stata smentita più tardi direttamente da Hamas. Secondo fonti palestinesi, nell’edificio colpito erano presenti anche altri leader: Muhammad Darwish, Razi Hamad e Izzat al-Rishq. Una fonte di Hamas ha dichiarato ad Al Jazeera che i leader del gruppo sono stati presi di mira a Doha mentre discutevano della proposta di Trump per un cessate il fuoco a Gaza. Secondo fonti di Channel 12, «il presidente degli Stati Uniti ha dato il via libera all’attacco israeliano in Qatar». A morire sei persone, fra cui anche una guardia di sicurezza del Qatar.
La rabbia del Qatar: «Attacco codardo»
Il Qatar ha definito «codardo» l’attacco. «Si tratta una flagrante violazione di ogni diritto internazionale», si legge nel comunicato governativo diffuso dalla tv Al Jazeera. Secondo la fonte il governo qatarino ha aperto una inchiesta «gestita dai più alti livelli» istituzionali del Paese.
September 9, 2025
I parrochiani di Gaza: «Stiamo bene»
Rientrate nel frattempo le preoccupazioni per le condizioni dei cristiani della parrocchia di Gaza. Papa Leone XIV, rispendendo alle domande dei giornalisti, aveva detto di non aver notizie da parte del parroco a seguito dell’ordine di evacuazione. Ma nel tardo pomeriggio è arrivato il consueto aggiornamento via social di padre Gabriel Romanelli, che sul suo canale Youtube ha rassicurato: « Molti di voi ci chiedono come stiamo, com’è la situazione, viste le terribili notizie che arrivano, le terribili decisioni, gli attentati terribili. Stiamo bene. Siamo ancora in parrocchia ». Romanelli ribadisce che nella parrocchia si sta facendo «con grande semplicità» quanto era stato «espresso nella dichiarazione congiunta del Patriarca Latino di Gerusalemme e del Patriarca greco- ortodosso», ovvero che sarebbero rimasti nella parrocchia di Gaza per stare accanto ai più fragili. Specifica padre Romanelli che la mancata risposta al pontefice è stata dovuta al fatto che la parrocchia fosse riunita per celebrare la messa: «Oggi il Santo Padre. Papa Leone XIV ha comunicato con noi. Ci ha chiesto come stiamo e com’è la situazione. Ci ha inviato la sua benedizione e prega per noi e per la pace».
L’ordine di evacuazione dell’Idf
Intanto, è iniziato l’esodo della popolazione di Gaza City verso il sud della Striscia dopo l’ordine di evacuazione generale diramato dall’esercito israeliano. Gli spostamenti sono iniziati in piccoli gruppi, ma l’Idf prevede che l’entità dell’evacuazione avrà un’accelerazione. Il portavoce dell’esercito aveva scritto su X che «l’esercito è determinato a sconfiggere Hamas e opererà nella città di Gaza con grande determinazione. Per la vostra sicurezza, evacuate immediatamente utilizzando la strada Al-Rashid verso la zona umanitaria di Al-Mawasi. Rimanere nell’area è estremamente pericoloso». Secondo quanto denunciano sui social alcuni attivisti anti Hamas di Gaza, alle famiglie sarebbero stati chiesti fino a mille dollari dai cittadini gazawi che hanno auto o furgoni per il trasferimento, ma gran parte dei residenti non può permettersi di pagare questa cifra. Intanto, l’offensiva prosegue. Stando al bilancio di Al Jazeera, almeno 35 persone palestinesi sono state uccise da Israele da questa mattina all’alba e almeno 20 risultano disperse. Sette delle vittime sono state uccise mentre cercavano cibo e aiuti.
Radere al suolo Gaza
Il ministro della Difesa Israel Katz ha scritto su X che «se i terroristi di Hamas non depongono le armi e non liberano tutti gli ostaggi, saranno distrutti e Gaza sarà rasa al suolo». Il post di Katz è accompagnato da un video che mostra il crollo della torre al-Ruya nel quartiere Rimal di Gaza City. Ieri il ministro della Difesa aveva promesso che «un potente uragano avrebbe colpito i cieli di Gaza City. Trenta edifici terroristici a più piani sono stati attaccati e distrutti. Decine di altri obiettivi terroristici sono stati bombardati e demoliti, per ostacolare le infrastrutture per l’osservazione e il terrore, e aprire la strada alle forze di terra», ha aggiunto il ministro israeliano.
Il controllo della città
L’attacco alla città che ospita un milione di palestinesi è parte del piano di Benjamin Netanyahu per conquistare le roccaforti di Hamas. Netanyahu ha affermato che Israele non ha altra scelta che portare a termine l’opera e sconfiggere Hamas, dato che il gruppo militante palestinese si è rifiutato di deporre le armi. Hamas ha affermato che non si disarmerà a meno che non venga istituito uno stato palestinese indipendente. Il piano israeliano, che include la smilitarizzazione dell’intera Striscia di Gaza mentre Israele ne assume il controllo della sicurezza, potrebbe aggravare la difficile situazione umanitaria dei 2,2 milioni di abitanti, che rischiano seriamente la carestia. Gli sforzi di mediazione di Stati Uniti, Qatar ed Egitto non sono riusciti a colmare le lacune tra Israele e Hamas per garantire un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi rimasti a Gaza.
L’attacco del 7 ottobre
Israele aveva già preso il controllo del 75% di Gaza dall’inizio della guerra con l’attacco transfrontaliero di Hamas del 7 ottobre 2023. In cui circa 1.200 persone furono uccise e 251 prese in ostaggio a Gaza, secondo i conteggi israeliani. Le autorità israeliane affermano che 20 dei restanti 48 ostaggi a Gaza sono vivi. Il successivo attacco militare di Israele ha ucciso oltre 62 mila palestinesi, afferma il Ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas. E ha causato lo sfollamento interno di quasi l’intera popolazione e ha lasciato gran parte del territorio in rovina.