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Perché l’omicidio (senza movente) di Iryna Zarutska sta diventando un caso negli Stati Uniti – Il video

09 Settembre 2025 - 23:29 Stefania Carboni
Iryna Zarutska
Iryna Zarutska
La 23enne, fuggita dall'Ucraina in guerra, è stata accoltellata a morte da un senza tetto sulla metropolitana di Charlotte, North Carolina. Sul caso Trump promette giustizia «contro il crimine nelle città democratiche». Ma quello che colpisce è anche l'indifferenza a bordo

Bisogna partire dalle parole del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per capire che l’uccisione di Iryna Zarutska, accoltellata a morte ad agosto sulla metropolitana di Charlotte, in North Carolina, dopo il suo turno di lavoro in pizzeria, sta diventando un caso politico. « Dobbiamo rispondere con forza e fermezza. Dobbiamo essere feroci proprio come loro. È l’unica cosa che capiscono. Non possiamo permettere che un gruppo criminale depravato di violenti e recidivi continui a diffondere distruzione e morte nel nostro Paese», ha dichiarato il numero uno della Casa Bianca dallo Studio Ovale.

Nel mirino le «città democratiche» e il principio di rilascio su cauzione

Trump ha mostrato una foto della vittima 23enne e anche un fermo immagine dell’attacco, ha assicurato che risponderà contro il crimine nelle città democratiche. Perché il mirino è chi amministra quelle città, dove il mantra repubblicano è che la criminalità è diventata ingestibile da tempo. «È stata massacrata da un mostro folle che vagava libero dopo essere stato 14 volte arrestato», ha detto il tycoon. Oggi Karoline Leavitt, portavoce della presidenza Usa è tornata a criticare il sistema del rilascio su cauzione senza pagamento, che ha consentiro al killer Decarlos Brown Jr. di tornare più volte libero.

L’omicidio di Iryna Zarutska

Iryna Zarutska si era rifugiata negli Stati Uniti per sfuggire alla guerra in Ucraina. Ha perso la vita, uccisa a coltellate, da un senzatetto di 34 anni, Decarlos Brown, senza apparente motivo, all’interno del vagone di un treno della metropolitana. L’omicidio è avvenuto circa due settimane fa, ma nel weekend i funzionari del Charlotte Area Transit System, l’ente responsabile del trasporto pubblico nell’area metropolitana, hanno reso pubbliche le immagini delle videocamere di sorveglianza, scatenando il dibattito. Brown era stato fermato già più volte dal 2011, con le accuse di furto aggravato, rapina a mano armata e minacce. La polizia di Charlotte lo ha arrestato poco dopo l’omicidio, dopo che era sceso dal treno alla prima fermata utile. Se condannato rischia la pena massima prevista dalla legge: l’ergastolo o la pena di morte. Finora in carcere si è avvalso della facoltà di non rispondere. A colpire sono le immagini diffuse dalla Charlotte Area Transit System. Pochi secondi dopo esser stata colpita Iryna si rende conto che è ferita. Piange. Nessuno a bordo sembra accorgersi di lei. Fino a che perde i sensi e muore, perdendo vistosamente sangue. Solo allora le persone a bordo del convoglio si rendono conto di cosa è successo e si avvicinano a lei chiamando i soccorsi.

La reazione della procuratrice Pam Biondi

Oggi è stata depositata una denuncia penale federale presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti di Charlotte, per incriminare il 34enne. «Iryna Zarutska era una giovane donna che viveva il sogno americano: il suo orribile omicidio è il risultato diretto di politiche fallimentari di tolleranza nei confronti della criminalità, che mettono i criminali al primo posto rispetto agli innocenti», ha dichiarato il Procuratore Generale Pamela Bondi. «Ho incaricato i miei avvocati di perseguire a livello federale DeCarlos Brown Jr., un violento criminale recidivo con precedenti penali, per omicidio. Chiederemo la pena massima per questo imperdonabile atto di violenza: non vedrà mai più la luce del giorno da uomo libero». «Il brutale attacco a Iryna Zarutska sulla Charlotte Light Rail è stato un atto vergognoso che non dovrebbe mai accadere in America», ha dichiarato il direttore dell’FBI Kash Patel. «L’FBI è intervenuto immediatamente per assistere in questa indagine per garantire che giustizia sia fatta e che il colpevole non venga mai più rilasciato dal carcere per uccidere. Desidero ringraziare il Procuratore Generale Bondi per aver perseguito le accuse federali di oggi, che rappresentano il primo passo verso la giustizia per Iryna e la sua famiglia, così come per i milioni di americani che meritano di vivere nelle nostre grandi città americane senza essere presi di mira da criminali violenti».

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