Liliana Resinovich, test negli Usa su quattro cadaveri per sciogliere il nodo del congelamento del corpo


L’esperimento di un gruppo di scienziati americani potrebbe confutare la perizia dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo secondo cui il corpo di Liliana Resinovich non sarebbe stato sottoposto a congelamento. Il team di esperti statunitensi, riporta oggi Il Messaggero, collaborerà con la scienziata forense italiana Noemi Procopio, consulente di parte di Sebastiano Visintin, marito di Liliana e unico indagato nel caso. L’iniziativa – perpetrata su quattro cadaveri – mira a replicare le condizioni in cui la 63enne è stata ritrovata il 5 gennaio 2022 nel bosco dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste, circa venti giorni dopo la sua scomparsa il 14 dicembre 2021.
Il ritrovamento del corpo di Liliana Resinovich
Liliana Resinovich era stata trovata con un sacchetto di plastica sulla testa legato con un cordino e avvolta in due sacchi neri, mentre tracce di cibo nello stomaco indicavano che la morte era avvenuta poche ore dopo la scomparsa. La super perizia dell’anatomopatologa Cattaneo, pubblicata lo scorso marzo, aveva escluso la possibilità che il corpo fosse stato congelato, attribuendo la morte a percosse. Tuttavia, la discrepanza tra lo stato di conservazione della salma e i risultati della perizia aveva sollevato dubbi tra alcuni consulenti di parte. Così si era aperta la strada alla nuova sperimentazione scientifica.
Come si svolgerà il test statunitense
Il test statunitense prevede lo studio di quattro cadaveri, tutti vestiti come Liliana al momento del ritrovamento. Giubbotto, jeans e scarponcini, e con sacchetti posizionati sul capo e su arti e busto. Due di questi corpi saranno sottoposti a congelamento, mentre gli altri due saranno lasciati in condizioni climatiche simili a quelle registrate nel bosco triestino durante i venti giorni intercorsi tra scomparsa e ritrovamento. L’analisi durerà circa tre settimane e comprenderà osservazioni morfologiche quotidiane, oltre al prelievo di tamponi per confrontare la flora microbica con quella riscontrata su Liliana. L’obiettivo è chiarire la modalità di conservazione del corpo.
Gli accertamenti in Italia
Parallelamente, in Italia proseguono gli accertamenti. Recentemente all’Istituto di Medicina legale di Ancona sono iniziati nuovi esami sul giubbotto indossato dalla vittima. I periti sono stati incaricati di analisi genetiche, merceologiche e dattiloscopiche sui reperti raccolti durante le indagini. Anche la questione della scheda SD della GoPro di Visintin, fornita agli inquirenti come alibi, continua a essere oggetto di chiarimenti. Il marito ha spiegato che la formattazione della scheda, avvenuta il 13 giugno 2023, non ha impedito agli investigatori di scaricare foto e video.