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C’è stata vita su Marte? «Gli indizi sul fondo di un cratere»

11 Settembre 2025 - 07:41 Alba Romano
vita su marte perceverance nasa
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I dati del rover Perseverance della Nasa e una possibile scoperta sensazionale

Marte era molto simile alla Terra. Aveva acqua in superficie e temperature più miti. Poi le condizioni sono cambiate. Il nucleo si è raffreddato, il pianeta ha perso il suo campo magnetico e le radiazioni hanno sterilizzato tutto. Dal 2021 il rover della Nasa Perseverance scandaglia il pianeta. E in un cratere è stata trovata la traccia dell’acqua. Nel Jezero una depressione creata da un meteorite ci sono tracce di acqua. Al Jet Propulsion Laboratory, il laboratorio californiano della Nasa hanno scoperto che un campione di quella roccia contiene molecole di carbonio. Ovvero l’impalcautra chimica degli esseri viventi.

C’è stata vita su Marte?

Un articolo su Nature firmato dalla Nasa e dall’Istituto Nazionale di Astrofisica descrive una zona di roccia a forma di angelo. Nella quale è stata trovata una possibile biofirma. Ovvero una traccia potenziale, «Non possiamo ancora dire che abbiamo trovato la vita su Marte» spiega a Repubblica Joel Hurowitz, il primo autore dello studio di Nature. «Possiamo affermare che il carbonio organico trovato da Perseverance ha diverse origini plausibili. Una, ma non l’unica, è biologica». Le tracce risalgono a circa 3,5 miliardi di anni fa e nulla dicono sulla presenza di esseri viventi oggi. Le molecole organiche possono essere stata prodotte solo da organismi microscopici.

Fiumi e laghi superficiali

Certamente un tempo su Marte esistevano fiumi e laghi artificiali. E nel letto fluviale Perseverance ha osservato dei noduli larghi al massimo un millimetro. Contengono ferro e zolfo. E sulla terra esistono batteri che producono minerali simili ai solfuri di ferro e ai fosfati di ferro trovati nelle rocce di Bright Angel. «Non sarebbe emozionantedimostrare senza più incertezze che questo carbonio organico e questi minerali sono stati creati da qualcosa che era vivo su un altro pianeta miliardi di anni fa?», si chiede Hurowitz.

La scienziata italiana

Repubblica parla anche con Teresa Fornaro, 38 anni, scienziata dell’Inaf che lavora all’osservatorio di Arcetri e all’analisi dei campioni di Perseverance. «Ho partecipato a un bando aperto agli scienziati di tutto il mondo. Siamo stati scelti in tredici. Riceviamo i dati di Perseverance e diamo indicazioni al rover per approfondire i siti più interessanti. Dal 2021 lavoriamo a tambur battente. I miei figli sono pazienti, si sono abituati. Sanno che all’ora di cena mi collego con la Nasa», spiega lei a Elena Dusi.

Vita nel sottosuolo

E la vita su Marte? «Le condizioni a un certo punto sono cambiate. Il nucleo si è raffreddato, di conseguenza il pianeta ha perso il suo campo magnetico. Il vento solare ha eroso l’atmosfera e le radiazioni hanno sterilizzato tutto. L’acqua è scomparsa dalla superficie. La vita, che potrebbe essersi sviluppata 4 miliardi di anni fa, proprio quando sulla Terra comparivano i primi microbi, o si è estinta o è stata relegata nel sottosuolo, al riparo dalle radiazioni».