La Triestina è ora di proprietà di un Memecoin: House of Doge diventa azionista di maggioranza del club giuliano


Era partito tutto come uno scherzo. Quando nel 2013 Billy Markus e Jackson Palmer crearono il Dodgecoin per ironizzare sul crescente mercato delle criptovalute mai avrebbero potuto immaginare che a distanza di 12 anni quello stesso Memecoin sarebbe divenuto il principale azionista della U.S. Triestina Calcio. La squadra giuliana, che attualmente milita nel Girone A di Serie C, accoglierà nel suo azionariato House of Doge, società collegata alla Dogecoin Foundation, che ha acquisito il controllo attraverso la controllata Dogecoin Ventures. Non è la prima volta che il mondo crypto e il calcio incrociano le loro strade, ma è inedito il fatto che un progetto legato al mondo delle criptovalute diventi proprietario diretto di una squadra professionistica.
La tribolata storia della Triestina
Per Trieste si tratta di un cambio radicale, al quale però sono abituati da quelle parti. La società alabardata ha vissuto i suoi momenti più gloriosi a cavallo tra le due guerre, sotto la guida di Nereo Rocco, al quale è dedicato lo splendido impianto casalingo. Dagli anni 50 in poi è stato però un continuo alternarsi tra le categorie inferiori, tra cambi di proprietà e fallimenti societari. La stagione in corso è iniziata già con 7 punti di penalizzazione per stipendi non pagati in quella precedente. Il gruppo americano LBK Capital, guidato da Ben Rosenzweig, ha bruciato circa 25 milioni in un anno e mezzo prima di cedere la mano. Ora House of Doge promette stabilità e una nuova governance: nei prossimi giorni sarà nominato il nuovo presidente e rinnovato il consiglio di amministrazione, mentre incombe la scadenza fiscale con il versamento di 1,5 milioni di euro di contributi.
Il rapporto tra crypto e calcio
Il Dodgecoin che promette di risollevare le sorti della Triestina si è imposto come una delle cripto valute più apprezzate sul mercato. Non è certamente al livello del più noto Bitcoin, ma l’endorsment di Elon Musk ha spinto la valuta verso vette promettenti. Finora il rapporto tra cripto e sport si era limitato a sponsorizzazioni, loghi sulle maglie e accordi commerciali. Sono diverse le società nelle maggiori leghe professionistiche europee a esibire sulle proprie magliette i loghi di società di crypto exchange, non sempre però con ottimi risultati. L’Inter è ancora in attesa di decine di milioni da parte di DigitalBits, sponsor che sarebbe dovuto apparire sulle maglie della finale di Champions del 2023 e che invece è sparito lasciando i nerazzurri al verde. Ma l’accordo con Dodgecoin è rivoluzionario, perché le crypto non rimangono sulla divisa ma entrano direttamente nello spogliatoio.